Il lavoro da remoto dilaga, ma la sicurezza?

sicurezza lavoro remotoLa rapida diffusione del Covid-19 ha profondamente cambiato la nostra vita quotidiana. In poche settimane ha portato tutti a dover prendere nuove precauzioni, ha causato restrizioni, divieti di spostamento, cancellazione di viaggi ed eventi in tutto il mondo. Ha comportato la chiusura delle scuole in oltre 105 Paesi, lasciando a casa – secondo gli ultimi dati delle Nazioni Unite – 959.229.657 scolari e universitari, con un impatto enorme sulla vita dei genitori, che devono prendersi cura dei bambini e intanto lavorare da casa.

Per le aziende, l’emergenza ha significato adattarsi nel modo più rapido possibile alla nuova situazione per consentire ai propri dipendenti di lavorare da remoto, nel tentativo di fermare la diffusione del virus e garantire la salute e il benessere di tutti. Molte organizzazioni hanno rispolverato i vecchi piani di Business Continuity, per scoprire però rapidamente che non erano stati aggiornati nel tempo e non tenevano conto delle tecnologie oggi disponibili.

Una trasformazione accelerata

La situazione imprevista che stiamo affrontando ci ha portati a dover forzare il processo di trasformazione digitale in atto, a saltare qualche tappa, per far sì che la maggior parte dei dipendenti potesse lavorare da remoto e garantire la produttività.

Dall’ultima edizione del nostro report State of Service Application risulta evidente come nel corso dell’ultimo anno la trasformazione digitale avesse già modellato un processo decisionale sempre più basato sulle applicazioni.

Questo crescente universo applicativo fa sì che oggi una delle principali preoccupazioni delle aziende che vogliono garantire l’operatività da remoto sia dare ai lavoratori la possibilità di accedere a queste applicazioni – che oggi si trovano ovunque e su dispositivi diversi – mantenendo al contempo sicure tutte le informazioni aziendali.

Conoscere le proprie reti e le proprie applicazioni

Un punto di partenza importante per avviare una strategia che supporti le nuove modalità di lavoro oggi richieste è sicuramente avere visibilità sulle proprie persone e sulle proprie applicazioni. Molte organizzazioni dovranno riuscire ad avviare rapidamente un inventario accurato e tempestivo: se, per esempio, molte delle applicazioni non sono accessibili in remoto o richiedono che il personale chiave sia sempre operativo, è possibile che vi sia un problema.

In questo contesto, inoltre, vi sono altre domande che è fondamentale porsi per affrontare la situazione e adottare una strategia adeguata. Per esempio, sarà necessario capire quale lavoro non può essere svolto in remoto e chi lo farà, se si ha abbastanza larghezza di banda di rete, capacità VPN, laptop e indirizzi IP per fornire l’accesso da remoto a tutti e contemporaneamente.

Un ulteriore aspetto da verificare è se si dispone di soluzioni di autenticazione sufficienti per far sì che i lavoratori da remoto possano accedere ad applicazioni e dati critici, quali risorse di supporto sono disponibili in caso di problemi tecnici e se vi sono meccanismi predisposti per consentire ai dipendenti di configurare le proprie connessioni di accesso remoto, qualora non lo avessero già fatto.

Un ultimo aspetto sicuramente da non trascurare resta la sicurezza, dal momento che gli hacker stanno sfruttando abbondantemente la paura e l’incertezza causate dalla diffusione del Coronavirus per cercare di sottrarre denaro o informazioni preziose a organizzazioni e individui.

Che cosa ci aspetta

Nessuno oggi è in grado di dirlo. Certo è che saper cogliere le opportunità del mondo digitale e trarre il massimo dalle tecnologie disponibili è adesso per le imprese più fondamentale che mai. La crisi ha premuto al massimo l’acceleratore nel viaggio di trasformazione; ora sta a noi riuscire a guidare nella giusta direzione.

Maurizio Desiderio
Country Manager Italia, F5 Networks

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