Frenata virus. Reagire a un cambiamento forzato

cambiamento another brickNell’articolo precedente parlavamo di come nei prossimi anni una serie di innovazioni tecnologiche porteranno a un drastico cambiamento dei nostri stili di vita e di come globalizzazione e trasformazione digitale stiano già di fatto cambiando le nostre abitudini.

Mentre scrivevamo quell’articolo il “paziente 1” veniva ricoverato nel reparto rianimazione dell’ospedale di Codogno. Quello che successe dopo fa parte del nostro vissuto attuale. È passato un mese da allora. Le nostre abitudini di vita si sono radicalmente trasformate. Lo sappiamo bene.

Il cambiamento forzato

Il virus ha brutalmente cambiato le nostre abitudini. Ha sospeso il mondo in una immobilità irreale. Manteniamo rigorosamente le distanze di sicurezza. Viviamo reclusi nelle nostre case evitando il contatto sociale.

Nasce allora il desiderio di normalità e la necessità di colmare questo vuoto sociale utilizzando la rete: smart working, lezioni a distanza, giochi online e streaming. Il virus sta cambiando anche il nostro modo di comunicare, lavorare e passare il nostro tempo libero.

L’aumento del traffico in upload

Questo cambiamento è testimoniato dall’aumento del traffico Internet. Bloomberg afferma che la quantità di dati che è passata attraverso la rete telefonica nazionale è aumentata di oltre i due terzi nella prima metà di marzo. Tutti gli operatori segnalano un aumento dei volumi sia sulla rete fissa sia mobile. Ma il dato impressionante è l’aumento del traffico in upload (cioè la quantità di dati che inviamo dai nostri computer di casa), che è salito fino al 300%.

Cosa significa? Questo traffico in uscita è dovuto per buona parte all’utilizzo delle video web conference (Skype, Meet, Teams, Zoom, Hangouts, ecc.). Anche chi era più refrattario all’utilizzo degli strumenti web ora cerca la connessione video. Una alfabetizzazione forzata alle tecnologie digitali.

È questo lo smart working?

Ti mando questo audio per dirti che ti ho inviato un messaggio audio” oppure “Ti ho spiegato tutto in questo mio video” oppure “Ci vediamo tutti su Skype domani alle 15:00” oppure “Ti invito al mio webinar“. È il boom di videomessaggi, webinar, video conference, video-lezioni online, ecc. Vedersi online sembra sia il nuovo modo di essere digitali, finalmente il vero smart working! Ma è questa la trasformazione digitale che attendevamo? La risposta è no: smart working non è lavoro a distanza.

Smart working significa lavorare in autonomia e con responsabilità, e soprattutto sviluppare quella digital dexterity che racchiude una serie di competenze chiave come la capacità di utilizzare tecnologie collaborative e di sviluppare una visione sistemica in grado di trovare nuove soluzioni ai problemi. Smart working significa trovare nuovi processi operativi e nuovi modelli organizzativi. Di certo non significa sostituire la solita riunione con la web conference.

Il business che conosciamo esisterà ancora?

Non sappiamo quanto durerà questo periodo, ma di sicuro sappiamo che il mondo che troveremo non sarà più quello di prima. Sarà ancora più urgente adeguarsi al cambiamento. Gianni degli Antoni, patriarca carismatico dell’informatica italiana, che ho avuto la fortuna di avere come mio maestro, sosteneva che i giovani sono le persone che hanno da un anno e mezzo a novant’anni, e che hanno curiosità e voglia di lottare: «Abbattete le barriere dei vostri limiti. Il vostro vero mestiere è l’impossibile» ed esortava a «guardare oltre la siepe, pensare oltre». Questo è proprio quello che dobbiamo fare per prepararci al futuro senza paure. Capacità progettuale, open innovation, metodologia agile, remote team collaboration, diversity e inclusion: sono le parole chiave del lavoro del prossimo domani.

Il cambiamento si affronta con l’engagement

Esistono diversi strumenti che possono aiutare in questo periodo di incertezza. Another Brick offre uno dei suoi “engagement brick” per sviluppare open innovation e visione sistemica attraverso la metodologia dell’employee engagement. Con il modulo “Change the vision” chiunque può, individualmente o in team, sviluppare la propria capacità di reinventare processi o prodotti in un’ottica di open innovation.

Another Brick con “Change the vision” ti dà la possibilità di… guardare oltre la siepe. È possibile provarlo gratuitamente in questo periodo di crisi contattando direttamente Another Brick (hallo@anotherbrick.it).

Massimo Mortini
Consultant, Another Brick

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