Isolamento, disconnessione, sistemi di collaborazione a distanza poco efficaci: eccolo qui il lato oscuro del remote working secondo più di 1.000 lavoratori e più di 200 decisori IT statunitensi, intervistati nel mese di settembre da Boomi (azienda di Dell Technologies) e Researchscape.
I risultati della Connections Survey, svolta appunto per analizzare l’impatto interpersonale e tecnologico del lavoro a distanza di questi mesi, hanno evidenziato chiaramente le fragilità che rischiano di rallentare e indebolire la capacità di risposta delle aziende all’attuale situazione: il 58% dei dipendenti si sente più isolato e disconnesso da lavoro e team, mentre il 49% vuole che i propri uffici migliorino gli strumenti e i sistemi di collaborazione a distanza.
Se ti interessa approfondire il tema delle sfide introdotte dal remote working,
Tecnologie e interazioni umane per combattere isolamento e disconnessione
Per rispondere a queste sfide e far crescere le organizzazioni, tecnologie e persone diventano il focus indiscusso di ogni possibile strategia.
Per quanto riguarda la tecnologia, il 41% dei lavoratori ha dichiarato di utilizzarla più di frequente, mentre il 38% ha segnalato l’aggiunta di nuove applicazioni o processi per svolgere le attività lavorative. In base a quanto segnalato dai leader IT, le due aree su cui è più urgente concentrarsi per eliminare i silos informativi e creare nuove connessioni sono architettura e design IT (32%) e strumenti di collaborazione e dati (25%).
Passando invece alle persone, i C-level intervistati hanno osservato che il lavoro a distanza sta influenzando la loro capacità di innovare e di essere creativi, con il 60% che indica una mancanza di condivisione di informazioni di persona con i colleghi. La mancanza di contatti e attività lavorative in presenza è percepita in modo particolare dai Ceo, che nel 58% dei casi giudica entusiasmante l’idea di tornare in ufficio – contro il 23% dei collaboratori. Inoltre, l’85% dei lavoratori ha manifestato una certa preoccupazione nel tornare in ufficio.
«Ora è più importante che mai superare i silos di dati e collegare le informazioni, i sistemi e, in ultima analisi, le persone. Quando siamo connessi emergono nuove idee, i problemi vengono risolti e l’ingegno umano prevale» ha dichiarato Mandy Dhaliwal, chief marketing officer di Boomi. «Quando si connettono sistemi e dati, alla fine ci si connette tramite le persone, ed è questo potere di connessione che ci guida. Stiamo entrando in una nuova era di esperienze integrate in cui le infrastrutture tecnologiche e, soprattutto, i lavoratori hanno bisogno di essere connessi meglio, per garantire a questi ultimi – senza soluzione di continuità – la stessa esperienza che stiamo vivendo tutti come consumatori digitali».
Il 10 novembre parleremo di employee engagement e lavoro da remoto:
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