L’approccio alla gestione di un’azienda sta cambiando: raggiungere il successo non è più il focus unico ed esclusivo, a cui sacrificare ogni altra cosa; ad esso inizia a sostituirsi la realizzazione personale, come testimoniato da Fabrizio Cotza e dalla sua Accademia degli imprenditori sovversivi.
Imprenditori sovversivi, un nuovo paradigma
“L’errore più grande che le PMI italiane possono fare” ha spiegato Cotza “è quello di emulare le grandi aziende. Esistono delle logiche diverse che identificano la singola piccola azienda come una realtà preziosa da salvaguardare, lavorando sulla qualità e non sulla quantità“.
Il concetto su cui si fonda il metodo “imprenditori sovversivi” non vede più nell’azienda un fine meramente economico per l’imprenditore, bensì uno strumento di crescita personale e professionale per quest’ultimo. La peculiarità di chi si avvicina a questo approccio è la capacità di mettersi in gioco e di abbandonare le vecchie abitudini, trasformandole in una nuova cultura del lavoro e della vita, improntata al benessere delle persone.
Per citare un po’ di numeri, il 92% degli imprenditori sovversivi negli ultimi 3 anni ha costantemente aumentato fatturato e utili (si va dal 5 al 30%); il 75% dichiara di essersi preso più tempo per se stesso e la famiglia, senza che questo abbia intaccato negativamente l’efficienza sul lavoro, mentre il 97% degli imprenditori ha dichiarato di essere ritornato a fare l’imprenditore, ovvero pensare all’azienda e alla sua unicità sul mercato.
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