Nomadi digitali e destination working

destination workingI lavoratori italiani ci stanno prendendo gusto: sull’onda del remote working “imposto” negli scorsi mesi, si sta diffondendo un approccio più consapevole alla possibilità di vivere e svolgere l’attività lavorativa in modi finora inediti. La parola d’ordine è flessibilità: secondo un sondaggio commissionato da Airbnb, due lavoratori del terziario su tre stanno progettando di lavorare da remoto, lontano dalla propria residenza, per un certo periodo di tempo, adottando quello che si può definire un vero e proprio “destination working“.

Cresce la voglia di trasformarsi in nomadi digitali

Stando a quanto dichiarato dai 2.000 dipendenti d’azienda intervistati e a ciò che emerge dall’analisi delle ricerche effettuate sul sito Airbnb nel mese di settembre, sembra proprio che si stia diffondendo il desiderio di sperimentare la vita del nomade digitale. Nello specifico, il 66% del campione ha in programma di lavorare da remoto lontano dalla propria residenza e dal luogo di lavoro.

Il nuovo trend del destination working

Già da questa estate si sono registrate delle trasformazioni nella pianificazione delle vacanze, con soggiorni mediamente più lunghi durante i quali si sono conciliati viaggio, svago e lavoro. Per il 78% degli intervistati questa tendenza è destinata a proseguire ben oltre il periodo estivo, mentre il 66% di chi ha già sperimentato il destination working dichiara di averne tratto benefici a livello fisico e mentale.

I vantaggi riguardano non solo la sfera personale, ma anche quella lavorativa: secondo quanto dichiarato, la bellezza del luogo da cui si lavora ha un impatto positivo sulla produttività (33%) e sulla creatività (28%).

«I nostri dati sulle prenotazioni a lungo termine dimostrano come le persone stiano guardando con interesse a nuovi modelli di abitare. Stare a casa, andare al lavoro, mettersi in viaggio non sono più in opposizione, possono coesistere nello stesso luogo. L’importante per ciascuno è trovare l’equilibrio per stare bene e la sistemazione, anche temporanea, che più si presta a questo scopo» ha dichiarato Giacomo Trovato, country manager di Airbnb Italia.

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