Giunti al 9 di agosto non possiamo esimerci dal parlare un po’ di vacanze, ma da un punto di vista differente rispetto al consueto: regalereste mai parte delle vostre ferie a un collega? È ciò che si può fare con le ferie solidali, ovvero la possibilità di cedere a colleghi in difficoltà i propri giorni di riposo o permessi non goduti, a patto che non ci si privi – così facendo – del periodo di riposo obbligatorio che spetta a ciascun lavoratore ogni anno.
Ferie solidali, istruzioni per l’uso
Quella delle ferie solidali è un’opzione introdotta nel 2015 dal Jobs Act e ispirata a una legge francese promulgata nel 2009; le relative condizioni e modalità di attuazione sono state affidate, per la loro definizione, ai contratti collettivi di lavoro sottoscritti dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale.
In generale, può fare richiesta di ferie solidali chiunque abbia esaurito le proprie per uno dei seguenti motivi:
- figli minorenni che necessitano di cure costanti per particolari condizioni di salute;
- grave malattia del lavoratore/lavoratrice stessi;
- assistenza a un familiare non autosufficiente.
Date queste condizioni – e dopo avere presentato la relativa documentazione medica – è possibile procedere come segue:
- chiedere al proprio datore di lavoro o all’HR manager di avviare la procedura di sostegno da parte dei colleghi, trasmessa inizialmente in forma anonima;
- fatto questo, la palla passa ai colleghi e alla loro generosità; chi decide di aderire deve comunicare il numero di giorni donati tra quelli eccedenti, come detto in apertura, il periodo di riposo previsto da contratto;
- non si possono richiedere più di 30 giorni per volta, ma la richiesta può essere ripetuta.
Tutto chiaro? Allora buone ferie (solidali e non) a tutti!
COMMENTI