Vorrei incontrarti fra cent’anni: longevità e lavoro

longevità e lavoroStudio, lavoro e… pensione? O seconda carriera? Dilemma tutt’altro che ozioso, se consideriamo che l’aspettativa di vita sta aumentando e che questo fatto impatterà naturalmente e inevitabilmente sul mondo del lavoro e sul modo in cui pensiamo e ci rapportiamo a esso.

È giunto quindi il momento di iniziare a pensare a una vita composta da diverse fasi e diverse età: qualcuno potrebbe magari scegliere di intraprendere una prima carriera, poi sposarsi, avere dei figli e successivamente iniziare una seconda carriera. Non importa in quante e quali fasi la vita sarà divisa, ma sicuramente creare un più alto grado di individualizzazione sarà una scelta sensata. Per alcune persone, e in particolari settori, il tradizionale modello a tre fasi potrà ancora avere senso; per altre la scelta ideale sarà ripensare la vita lavorativa – e l’uscita dal mercato del lavoro – in modi completamente nuovi.

Longevità e lavoro, nuove strade di realizzazione professionale

Dato un simile scenario, due fattori fondamentali per restare più a lungo nel mercato del lavoro sono e saranno lo studio e la formazione. Complice la rapidità dell’innovazione tecnologica, ciò che si è imparato a 20 anni potrebbe non essere più utile a 50 – e talvolta anche prima. Se una persona non si mantiene costantemente aggiornata, è fin troppo facile restare indietro in un mondo in cui tecnologie e metodi di lavoro si evolvono velocemente. È pertanto di fondamentale importanza che le persone si facciano carico della loro carriera, puntando su apprendimento e sviluppo continui, e che le aziende si assumano la responsabilità di offrire corsi, piattaforme di apprendimento e mentori, sia per poter trattenere le persone più qualificate e renderle ancora più complete, sia per attirare i talenti delle nuove generazioni, che tendono a dare più importanza alle opportunità di sviluppo e apprendimento che non ai livelli salariali.

Secondo Cornerstone OnDemand sono 4 le aree che le aziende devono rafforzare per favorire l’evoluzione del mercato del lavoro:

  • retribuzione – quando tra i lavoratori iniziano a esserci persone di età molto variabile e alcuni sono magari di età più avanzata ma allo stesso tempo nuovi di quel particolare settore, perché hanno iniziato una seconda carriera, i salari non saranno necessariamente legati all’età e all’anzianità di servizio. Sarà necessario ripensare a come usare il salario e i bonus per attirare e trattenere i talenti di ogni età;
  • salute – molte aziende già oggi offrono benefit come i massaggi settimanali, palestre o un’assicurazione sanitaria integrativa. Iniziative come queste diverranno sempre più importanti all’aumentare dell’età e della permanenza al lavoro. Di nuovo, le offerte più interessanti permetteranno di attirare e trattenere i lavoratori migliori;
  • studio e formazione – quel che era importante 10 anni fa in un particolare settore, non è detto che lo sia oggi. Per questo è essenziale formare costantemente i lavoratori, dato che le competenze apprese nelle prime fasi della carriera non saranno probabilmente mai più usate. Formazione interna, corsi, portali per l’apprendimento, ma anche consentire al lavoratore di conseguire una laurea completamente diversa e rientrare in un nuovo ruolo sono tutte opportunità preziose. È però importante tenere a mente che le generazioni più giovani hanno un minor grado di fedeltà all’azienda, e nel corso di una carriera più lunga si sposteranno in diverse aziende. Non bisogna però evitare di formare i dipendenti per il timore che possano passare alla concorrenza: in una società che invecchia, anche i concorrenti dovranno formare i propri dipendenti, che potrebbero a loro volta approdare nella nostra azienda;
  • work-life balance – gli individui con un buon equilibrio tra lavoro e vita privata spesso godono di migliore salute e restano più a lungo in azienda. Allo stesso tempo è vero che, tra le generazioni più giovani, molti attribuiscono grande valore a questo equilibrio quando cercano lavoro. Le opportunità di lavorare in modo flessibile e da casa, così come la possibilità di fruire di anni, mesi o settimane sabbatici – durante i quali la persona continua a essere parte dell’azienda, magari conservando in tutto o in parte lo stipendio – sono benefit da considerare attentamente.

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