Si sono chiuse ieri le iscrizioni per il primo Job Day interamente virtuale organizzato da Esselunga: la catena di supermercati punta tutto sul digital recruiting per non fermare né rallentare l’acquisizione di talenti da inserire nei propri store e uffici. L’obiettivo è quello di assumere, entro la fine del 2020, circa 400 nuove persone.
L’iter di selezione vero e proprio, che si svolgerà interamente online, avrà inizio il 23 settembre e per la prima volta vedrà l’applicazione su vasta scala dell’algoritmo di intelligenza artificiale che l’azienda ha sviluppato internamente per stilare una prima classifica provvisoria dei profili più idonei alle posizioni aperte, da cui i recruiter prenderanno poi le mosse per organizzare video colloqui online con i candidati.
Compito dell’algoritmo – grazie al quale sarà possibile processare circa 5.000 candidature – sarà perciò quello di giudicare le video presentazioni dei candidati, organizzando il ranking in base alle soft skill chiave indicate da Esselunga (come la motivazione, le capacità relazionali e la padronanza del linguaggio). La qualità di questa fase preliminare del processo di digital recruiting è garantita dall’accurata fase di sviluppo dell’intelligenza artificiale che ha permesso di raggiungere una percentuale di coincidenza tra il suo giudizio e quello dei recruiter umani pari al 70% (lo stesso livello che si riscontra se si prendono in considerazione le valutazioni espresse da due differenti selezionatori).
Si tratta di una sperimentazione che molto probabilmente segnerà un punto di svolta nella diffusione e adozione dei processi di digital recruiting, che già negli scorsi mesi hanno dimostrato di essere una nuova prassi con cui le aziende e i lavoratori devono imparare a familiarizzare.
«Non sarà per sempre, prima o poi ci sarà il ritorno a una pseudo-normalità, ma questa fase ci ha consentito di sdoganare la digitalizzazione del colloquio» ha spiegato Daniele Del Gobbo, Talent Acquisition & Employer Branding Manager. «Se domani tornassimo alla normalità, alcune parti del processo rimarrebbero comunque digitalizzate perché oggi chiunque ha imparato a conoscere i candidati in via digitale».
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