Talento ribelle, ovvero l’arte di saper innovare

L’innovazione è (anche) questione di ribellione: questa la tesi alla base del libro di Francesca Gino, docente dell’Harvard Business School, che si intitola appunto Talento ribelle. Perché infrangere le regole paga.

talento ribelleDopo anni di studio, Gino è arrivata a identificare nei talenti ribelli – ovvero quelle persone che non hanno paura di abbandonare routine, status quo e norme consolidate qualora queste si rivelino dannose per la loro creatività – i veri maestri dell’innovazione.

Non una semplice vocazione alla “complicazione degli affari semplici”, sia chiaro, ma una tensione positiva al cambiamento resa possibile da prospettive non convenzionali, che a loro volta danno origine a strategie più creative ed efficaci per raggiungere risultati eccellenti.

Quali sono quindi le caratteristiche di un vero talento ribelle? Secondo Gino non possono mancargli curiosità, prospettiva, diversity, autenticità e apertura al nuovo, che trovano espressione in quelle che l’autrice indica come le due direttrici della vision di questo game changer, ovvero la ricerca dell’innovazione e la diffusione del dissenso costruttivo.

Lungi dall’isolare – quando non addirittura licenziare – il talento ribelle, ogni azienda che proclama di voler crescere, evolvere e fare la differenza dovrebbe allora assicurarsi la sua presenza al proprio interno. Il legame tra innovazione e capacità di esecuzione, nonché la qualità delle performance, dipendono infatti non solo dal contesto operativo e dal grado di autonomia garantito al singolo, ma anche e soprattutto da quella rule-changing creativity di cui il talento ribelle è il principale portatore.

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