Gli anni passano, il benessere sul lavoro deve restare: per rendere effettiva questa aspirazione, in particolare per i lavoratori over 50 (che in Italia sono sempre più numerosi), è stato avviato un progetto a livello europeo che studierà le abitudini e le attività quotidiane di questa fascia di popolazione aziendale, con l’obiettivo di migliorarne le condizioni di lavoro e di vita.
Tra i partner dell’iniziativa – finanziata dal programma Horizon 2020 e intitolata WorkingAge – ci sono il Politecnico di Milano e PerVoice, che utilizzeranno metodi basati su intelligenza artificiale e human computer interaction per misurare lo stato emotivo, motivazionale, cognitivo e di salute di ciascun lavoratore.
Più nello specifico, il Politecnico di Milano è a capo del comitato etico di WorkingAge e garantisce il trattamento adeguato dei dati raccolti, curando inoltre l’identificazione degli aspetti emozionali espressi durante le conversazioni vocali attraverso l’analisi delle caratteristiche acustiche e dei contenuti del parlato.
«Il riconoscimento degli stati emotivi e motivazionali nelle interazioni del contesto lavorativo ha richiesto l’utilizzo di un sistema di trascrizione automatica del parlato che fosse rispettoso della privacy (non basato su cloud) e facilmente adattabile alle peculiari esigenze del progetto WorkingAge e ai moduli da noi creati. Questo ci ha spinto a scegliere la soluzione proposta da PerVoice» ha spiegato Licia Sbattella, direttore del laboratorio ARCSLab del Politecnico di Milano. «Per noi questa collaborazione rappresenta un’importante opportunità di scambio tecnologico: a fronte del nostro impiego del software di trascrizione automatica del parlato da loro realizzato, PerVoice potrà utilizzare la tecnologia di riconoscimento automatico delle emozioni espresse dal parlatore sviluppata dal nostro laboratorio».
«La collaborazione con un’Università italiana, riconosciuta tra le migliori al mondo, consolida il nostro impegno sociale per lo sviluppo di tecnologie inclusive, pensate per favorire gli aspetti comunicativi e relazionali tra le persone» ha aggiunto Paolo Paravento, amministratore delegato di PerVoice. «Siamo felici di mettere a disposizione del Politecnico di Milano le nostre soluzioni avanzate di riconoscimento vocale, e crediamo che l’accesso a programmi come WorkingAge fornirà agli utenti strumenti e risorse utili per arricchire la qualità della loro vita».
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