La maggior parte dei manager delle Pmi italiane considera l’agilità e la capacità di reagire velocemente ai cambiamenti due requisiti fondamentali per cogliere nuove opportunità: è quanto emerge da una ricerca svolta da Ricoh, che ha rilevato come per la maggior parte (86%) dei manager del campione d’indagine coinvolto il focus principale di quest’anno sia appunto la flessibilità. In Italia la percentuale sale al 90%.
Nel nostro Paese il 41% del campione (una percentuale più bassa della media europea che si attesta al 51%) sta introducendo in azienda tecnologie che permettono di cogliere nuove opportunità e il 50%, in linea con la media del resto d’Europa, è convinto che senza innovazione tecnologica la propria azienda sia destinata al fallimento entro 5 anni.
A quali tecnologie dare la precedenza?
I manager italiani delle Pmi danno priorità alle tecnologie che rispondono alle esigenze dei dipendenti, e sono convinti che l’automazione (76% del campione italiano; media europea: 72%), i data analytics (72% in Italia; media europea: 64%), il document management (83% in Italia; media europea: 62%) e le tecnologie per la collaboration – tra cui la videoconferenza (64% in Italia; media europea: 56%) – avranno un impatto molto positivo sul business.
Javier Diez-Aguirre, VP Corporate Marketing di Ricoh Europe, ha dichiarato: “Le Pmi europee puntano molto in alto. Come conseguenza del contesto di mercato, i manager vogliono assolutamente identificare nuove opportunità e sfruttare al massimo i trend del momento. Sono consapevoli del fatto che la flessibilità sia un requisito fondamentale per competere, fronteggiare i cambiamenti e utilizzare al meglio le tecnologie. Risulta chiaro come la flessibilità venga considerata dai manager delle Pmi una priorità assoluta e non una prerogativa delle grandi aziende”.
Grande fiducia nel Digital Workplace
La produttività e l’innovazione tipiche del Digital Workplace sono fattori chiave per il successo del business. L’89% delle Pmi italiane (la media europea è del 70%) afferma che la tecnologia è alla base della capacità di crescere ed espandersi, e questo indica una grande fiducia nei confronti della trasformazione digitale.
“I manager delle Pmi non sono attratti da tecnologie come realtà virtuale o blockchain, ma danno priorità agli investimenti con un impatto diretto e chiaro sulla bottom-line” ha concluso Diez-Aguirre. “È opportuno considerare con attenzione in che modo la tecnologia possa permettere ai dipendenti di lavorare più velocemente e in modo più smart, rendendo così l’azienda agile e flessibile. In caso contrario, il rischio è quello di causare il fallimento del business mentre il resto delle imprese si espande ulteriormente nel mercato”.
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