Stiamo tutti scaldando i motori per dare il via a una piena ripartenza, ma essere frettolosi in questo caso può causare gravi contraccolpi, primo fra tutti un brusco dietrofront verso una nuova fase di isolamento.
Per questo la tanto agognata fase 2 deve essere all’insegna di una scrupolosa applicazione di quanto indicato dai protocolli di sicurezza sanitaria.
Dal momento che, almeno in prima battuta, potrebbe risultare difficile conoscere, applicare e rendicontare chiaramente e correttamente tutti i necessari adempimenti da rispettare durante la ripartenza, la startup veronese Hoc mette a disposizione delle aziende Hoc Sicurezza Sanitaria.
Attraverso questo tool in cloud sarà possibile selezionare gli adempimenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro per i quali è prevista l’obbligatorietà, caricare le planimetrie di spazi ed edifici, le foto dei dispositivi di sicurezza introdotti, il contratto previsto per lo smart working, e tenere traccia delle date di sanificazione degli ambienti, con le rispettive scadenze.
La soluzione Hoc comprende inoltre una sezione in cui conservare lo storico delle attività di formazione offerte ai lavoratori, con la possibilità di allegare i relativi materiali e documentazioni.
Infine, sono disponibili anche un servizio di formazione a distanza e un registro per la gestione del rilevamento della temperatura e dei lavoratori in smart working.
«Oggi più che mai servono strumenti a servizio delle persone, e non persone a servizio degli strumenti» ha dichiarato Marco Ambrosi, CEO & Founder di Hoc. «È fondamentale che la tecnologia supporti le persone e le imprese senza che queste diventino schiave della tecnologia. Ancora oggi sono le persone a fare la differenza».
COMMENTI