Le competenze digitali e di leadership necessarie per intraprendere un percorso di digital transformation di successo scarseggiano: è quanto emerge da una recente ricerca svolta dal Digital Transformation Institute di Capgemini. Il report “Understanding Digital Mastery Today: Why companies are struggling with their digital transformations” rivela infatti che se da un lato le aziende hanno fatto passi in avanti nell’evoluzione della propria customer experience, dall’altro hanno difficoltà a trasformare le operazioni di back-end e a creare una forte cultura digitale, necessaria per coinvolgere i dipendenti nei programmi di digital transformation.Sono più di 1.300 i leader aziendali di oltre 750 imprese – il 71% delle quali con ricavi superiori a 1 miliardo di dollari – che hanno partecipato all’indagine, i cui risultati permettono di rilevare i progressi fatti dalle aziende in tema di digital transformation rispetto a quanto evidenziato dallo studio del 2012 condotto da Capgemini Consulting e MIT Sloan (“The Digital Advantage: How Digital Peers Outperform Their Peers in Every Industry“). Dalla nuova ricerca emerge che attualmente, nonostante gli ingenti investimenti in iniziative di digital transformation (che supereranno i 2.000 miliardi di dollari entro il 2021 secondo le previsioni di IDC), le aziende sentono di non possedere competenze di leadership adeguate rispetto a sei anni fa (45% nel 2012 rispetto al 35% nel 2018), mentre meno della metà dei partecipanti al sondaggio ritiene di avere ancora le giuste capacità digitali per proseguire il proprio percorso di digital transformation (39% sia nel 2012 che nel 2018).
Operation ancora lontane dall’eccellenza
Lo studio ha rilevato inoltre che solo il 36% delle aziende ritiene di eccellere nell’ambito delle operation, che comprende progettazione digitale di prodotti e servizi, capacità di adattare rapidamente i processi operativi, real time monitoring e capacità dei dipendenti di condividere conoscenze, collaborare digitalmente e svolgere il proprio lavoro da qualsiasi luogo. Se nel periodo 2012-2018 la percentuale di aziende che ha progettato digitalmente i propri prodotti ha registrato un leggero incremento (dal 38% al 40%), solo il 35% delle imprese effettua un monitoraggio dei processi in tempo reale (48% nel 2012). Inoltre, solamente il 29% delle aziende modifica i propri processi operativi per adattarsi rapidamente alle sfide esterne (34% nel 2012) e molte società non forniscono ai propri dipendenti gli strumenti e le competenze attesi. Ad esempio, solo il 38% delle organizzazioni afferma che i propri dipendenti possono lavorare insieme utilizzando strumenti digitali, mentre solo il 33% delle stesse concorda sul fatto che le tecnologie digitali migliorano la comunicazione tra dirigenti e dipendenti (rispetto a quanto rilevato nel 2012, quando questi valori si attestavano rispettivamente al 70% e al 62%).
IT e business, problemi di comunicazione
Se nell’era digitale il rapporto tra il CIO e gli altri membri del team dirigenziale è fondamentale, sembra che la comunicazione tra loro sia discontinua. Nel 2012 il 65% delle aziende riteneva che il CIO e gli alti dirigenti avessero un’idea comune sul ruolo dell’IT all’interno della propria impresa, ma questa percentuale è calata al 37% nel 2018, così come la convinzione che il CIO e i dirigenti aziendali avessero una visione comune delle priorità di investimento in IT, scesa dal 53% di sei anni fa al 36% attuale. Questo decremento indica che l’ottimizzazione delle operation è ancora gestita in silos o che i leader aziendali non riescono a stare al passo con l’evoluzione in ambito IT, e per questo motivo stanno abbandonando i sistemi Shadow IT (dispositivi, software e servizi che le stesse aziende IT non controllano) per prendere iniziative proprie.
Il progresso è frenato dalla mancanza di cultura digitale
Oltre alla sfida sul fronte della leadership, il report rivela anche che le imprese non sono state in grado di creare la cultura adatta a favorire una trasformazione digitale di successo. Solo il 36% delle aziende, infatti, afferma che ciascun dipendente ha la possibilità di contribuire allo sviluppo di iniziative digitali e solo il 38% dichiara di avere attuato un programma formale per il reskilling digitale del proprio organico. Inoltre, la direzione aziendale ha sempre più la necessità di trasmettere la propria vision sulla digital transformation ai dipendenti, ma attualmente solo il 36% delle società ritiene che dirigenti e manager condividano la stessa prospettiva in proposito.
“L’attuale panorama tecnologico è molto più complesso rispetto a quello del 2012. Nuove tecnologie come intelligenza artificiale, machine learning, automazione e Internet of Things offrono alle imprese opportunità mai avute prima” ha commentato Andrea Falleni, Amministratore Delegato di Capgemini Italia. “Allo stesso tempo, per avere successo in questo contesto è fondamentale che le aziende sfruttino la propria capacità di adattare e integrare queste tecnologie all’interno dell’organizzazione. Per trarre il massimo vantaggio da questo nuovo scenario tecnologico, è necessario non solo che i leader aziendali investano in nuove tecnologie, ma collaborino con i propri dipendenti per compiere dei passi avanti nel programma di digital transformation, attribuendo pari importanza sia alla gestione del cambiamento che alla comprensione della tecnologia”.
Molte aziende, quindi, devono affrontare la complessità dei propri percorsi di digital transformation e si stanno rendendo conto di quanto possa essere difficile raggiungere un cambiamento di successo, e di come non si siano mosse abbastanza rapidamente. Per cambiare davvero dovranno focalizzare nuovamente gli aspetti che stanno alla base del successo della digital transformation, come operation e governance o, in particolare, talento e cultura, che rappresentano la sfida principale.
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