Più economico, più produttivo, più competitivo ma, soprattutto, più amato: è lo smart working, fenomeno che sta spopolando in Italia e non solo, e che riguarda indistintamente multinazionali, startup e freelance a livello globale.
Secondo quanto rilevato da una ricerca condotta nel nostro Paese da IWG – importante gruppo di aziende fornitrici di spazi di lavoro flessibile, tra cui Regus e Spaces – per il 56% degli italiani intervistati è già diventato un’abitudine lavorare in un luogo che non sia la sede principale dell’azienda, mentre il 41% sceglie spazi di lavoro flessibile una volta alla settimana.
Vantaggi e benefici del lavoro intelligente
Si potrebbe forse vedere nello smart working la moda del momento, ma altri dati raccolti dall’indagine IWG dimostrano come il lavoro intelligente abbia tutte le carte in regola per affermarsi stabilmente come modello vincente nel mercato attuale. L’80% degli intervistati, per esempio, ha dichiarato che svolgere le proprie attività in un luogo diverso dal classico ufficio genera un aumento dell’efficienza produttiva, e il 71% si dichiara più soddisfatto grazie alla possibilità di lavorare da remoto. Dalla ricerca è emerso inoltre che lo smart working permette di rispondere e di adeguarsi tempestivamente alle richieste dei mercati in cui si sviluppa o si contrae il business, garantendo flessibilità e competitività. Altri aspetti che alimentano la predilezione per gli spazi di lavoro alternativi sono i minori costi di gestione immobiliare – con la conseguente possibilità di liberare capitali da investire nella crescita –, l’ottimizzazione dei costi, la riduzione dei tempi improduttivi connessi al pendolarismo e – per nuove imprese e startup – una diminuzione del rischio legato agli investimenti iniziali.
Largo allora a coloro che sono in grado di rispondere a queste nuove esigenze: “Regus, sulla scia di questa tendenza, porta avanti un piano di crescita che testimonia una significativa accelerazione nel cambiamento delle abitudini di lavoro nel nostro Paese” ha spiegato Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia. “Dalla ricerca emerge a gran voce, da parte di tutti gli attori coinvolti nella filiera, una richiesta sempre maggiore di lavoro flessibile. Anche se ancora spesso quando si parla di lavoro agile si tratta di lavoro da casa, penso che il punto di svolta non sia poi così lontano, e presto parleremo di lavoro flessibile come della forma più utilizzata”.
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