Si parla spesso della necessità che accomuna ormai la maggior parte delle aziende di migliorare la digital experience dei clienti, per rispondere alle loro aspettative e restare competitive sul mercato. Ma esiste – e quanto è diffusa – un’analoga attenzione per l’employee experience?
Anche le aspettative dei dipendenti, infatti, sono cambiate con la digital transformation: quello che oggi si aspettano è di ritrovare nel proprio luogo di lavoro gli stessi standard di semplicità, rapidità e convenienza che caratterizzano la vita di tutti i giorni. Offrire un’employee experience eccellente grazie a tecnologie innovative è quindi il modo più efficace per trattenere i migliori talenti all’interno del team aziendale: questo è quanto emerge da un recente studio commissionato da ServiceNow e condotto da Oxford Economics, intitolato “The New CHRO Agenda. Employee Experience Drives Business Value”.
La ricerca – che ha coinvolto 500 responsabili HR in 12 Paesi e 20 mercati differenti, e che comprende una roadmap per la digital transformation dell’employee experience – ha rilevato come il miglioramento dell’esperienza dei dipendenti attraverso l’utilizzo di tecnologie personalizzate, predittive e continue sia al centro della trasformazione digitale. Il futuro è chiaro: più della metà (56%) dei responsabili HR intervistati afferma che l’abilità di creare un’esperienza dipendente digitale e consumer sarà sempre più importante nei prossimi tre anni, mentre solo il 6% continua a credere che si dovrà occupare di attività HR tradizionali.
“I talenti migliori si aspettano un’esperienza digitale positiva sul luogo di lavoro” ha spiegato Rodolfo Falcone, AVP Mediterranean ServiceNow. “I più bravi possono lavorare ovunque, e per questo scelgono quelle aziende che adottano tecnologie avanzate, capaci di rendere il lavoro più semplice e veloce. Ci troviamo in un momento di svolta e i responsabili delle Risorse Umane stanno creando nuove esperienze per i dipendenti. Avere un bell’ufficio e dei benefit non è più sufficiente, i dipendenti vogliono un’esperienza digitale che permetta loro di lavorare meglio”.
La ricerca mostra inoltre come le aziende statunitensi stiano attuando una trasformazione digitale più veloce rispetto a quelle europee e asiatiche: un terzo (32%) dei responsabili HR negli Usa afferma che il proprio compito principale è rendere le Risorse Umane più digitali ed efficienti, mentre in Europa la percentuale è del 20% e in Asia del 15%. Il 38% del campione statunitense afferma anche di aver aumentato gli investimenti in tecnologia digitale, mentre in Asia la percentuale è del 21% e in Europa del 19%.
HR digital transformation: la situazione in Italia
Appurato che gli Usa guidano questo processo di trasformazione, concentriamoci ora sui dati relativi al nostro Paese. Per l’84% dei responsabili HR italiani – la percentuale più alta in Europa – il senior management considera i professionisti talentuosi come una priorità; sono anche tra i più sicuri (58%) quando si tratta di riconoscere di aver assunto la giusta forza lavoro per raggiungere i futuri obiettivi di business, soprattutto nei prossimi tre anni (96%). I CHRO (Chief Human Resources Officer) italiani, inoltre, si sentono maggiormente responsabili per quanto riguarda la guida delle performance di business (76% vs. 65% media europea, 66% nord America e 59% Asia). Tuttavia, nonostante l’importanza data ai professionisti, solo il 9% delle aziende campione attua davvero una digital transformation delle Risorse Umane e dell’esperienza del dipendente.
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