Se i lavoratori possono essere considerati, utilizzando una metafora sportiva, campioni da allenare e supportare, perché non fornire gli strumenti e i servizi di people care presenti in azienda anche agli atleti professionisti alle prese con le restrizioni anti-Covid?
Forse partendo da un simile pensiero è nata la partnership tra Intel e il Comitato Olimpico Internazionale (CIO), che metterà a disposizione di 50.000 atleti provenienti da 200 Paesi i servizi di life coaching, mentoring, apprendimento e sviluppo personale finora destinati ai 100.000 dipendenti Intel.
«Gli atleti lavorano senza sosta per raggiungere i loro obiettivi. Così facendo aiutano il mondo a essere più unito» ha dichiarato Bob Swan, CEO di Intel. «In veste di partner olimpico globale, consideriamo gli atleti come un’estensione della famiglia di Intel e cerchiamo di aiutarli in ogni modo possibile, particolarmente in tempi difficili come questo. Abbiamo eccellenti servizi per i dipendenti di Intel e desideriamo estenderli alla comunità degli atleti».
«Vi sono molti importanti benefit a livello aziendale che possono aiutare gli atleti a gestire le loro future opportunità di carriera» ha aggiunto Ashton Eaton, campione olimpico e dipendente di Intel. «Questo programma è fondamentale nell’aiutare gli atleti a raggiungere i loro obiettivi professionali e personali».
Attraverso l’accordo stipulato con il CIO – che si inserisce nel più ampio piano denominato Pandemic Response Technology Initiative, nato con l’obiettivo di risolvere i problemi generati dal Coronavirus a livello globale – Intel fornirà quindi agli atleti servizi utili a perseguire opportunità di crescita professionale una volta terminata la carriera sportiva, corsi di formazione e contenuti pensati per sviluppare motivazione e orientamento agli obiettivi.
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