Per tornare a crescere serve inclusione digitale

inclusione digitale crescitaBenché si sia rivelata un vero e proprio salvagente durante il periodo di crisi, la tecnologia digitale ha ancora molte “fragilità” che vanno risolte affinché possa rivelarsi un solido supporto per organizzazioni e persone, prima fra tutte il suo non essere accessibile per tutti in modo adeguato.

Sulla necessità di puntare a una piena inclusione digitale per uscire dalla crisi e tornare a crescere è intervenuto recentemente l’amministratore delegato di Cisco Italia, Agostino Santoni.

«Mai come oggi è emersa l’importanza di creare reti pronte al futuro, una necessità che può materializzarsi d’improvviso sotto la spinta di fenomeni nuovi. Da qui il bisogno di lavorare per eliminare le disparità di accesso alla rete e porre fine al digital divide culturale» ha spiegato Santoni. «Ogni azienda deve rendersi conto che la “nuova normalità” è qui per restare ed è importante affrontarla insieme».

Per riuscirci è necessario occuparsi innanzitutto delle competenze e della loro evoluzione: «Non possiamo più permetterci né l’esclusione economica, culturale e infrastrutturale dall’accesso alle reti e alle possibilità che offrono, né di non sfruttare il potenziale delle persone, delle comunità, della trasformazione sociale che è possibile alimentare anche attraverso la tecnologia».

Come dimostrato dall’esperienza del lockdown, inoltre, le reti devono dimostrarsi abbastanza solide e sicure per sostenere una modalità di lavoro che sempre più decisamente sta abolendo limiti di tempo e spazio per il suo svolgimento: «Solo nella prima settimana di lockdown il traffico online è aumentato del 33%. Sono necessarie reti che sappiano offrire la fluidità e le caratteristiche utili a sfruttare con efficacia gli strumenti di comunicazione e collaborazione in video, senza trascurare la sicurezza».

Un deciso cambio di paradigma è quindi quello che ci occorre per dispiegare le potenzialità delle persone e del mercato: «Se vogliamo che il nostro sistema economico e il sistema Paese recuperino e mantengano la competitività, dobbiamo fare leva su un digitale disponibile per tutti e moltiplicarne il valore grazie al nostro ricco capitale umano e alla nostra creatività. È necessario che tutte le controparti adottino una visione collettiva nello sviluppo del loro business, puntino sulle competenze delle persone, si considerino cittadine di una comunità in cui il digitale diventa il motore per costruire un futuro più inclusivo e al contempo per avere un business più competitivo. È un’occasione che non possiamo perdere» ha concluso Santoni.

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