Per sapere a che velocità e in quale direzione si sta muovendo l’innovazione in Italia, una lista da tenere d’occhio è quella delle Unstoppable Women, vero e proprio censimento condotto da StartupItalia per non perdere nemmeno una delle figure femminili – fondatrici, manager, attiviste, ricercatrici – che di questo percorso di sviluppo sono un motore fondamentale.
Un cammino che nel nostro Paese tende ad essere piuttosto difficoltoso per le dirette interessate, considerato che tra le 10.178 startup presenti in Italia solo il 13,4% risulta essere “a forte prevalenza femminile”.
“Le imprenditrici sono ancora troppo poche in generale nel mondo” ha dichiarato Carlotta Ventura, Brand, Marketing e Communication Director per l’area mediterranea di Ernst & Young, nonché esponente delle Unstoppable Women. “In Italia sono solo il 20%, e nelle giovani società non va meglio. Infatti, secondo dati MISE, le società con compagine sociale in prevalenza femminile (ossia con founder o amministratori con quota donne maggiore del 50%) sono solo il 13,3% del totale – dato inferiore rispetto al 22% che si registra in tutte le società di capitali. Per colmare il gender gap tra imprenditoria femminile e maschile servono più competenze digitali oltre a politiche sociali più efficaci. Fare impresa in Italia ovviamente si può, ma ci vogliono nuove idee e coraggio. E alle donne il coraggio non manca, è solo questione di tempo“.
Previsione, quest’ultima, che trova conferma se consideriamo gli esempi forniti da società come Microsoft, la cui filiale italiana guidata da Silvia Candiani – prima donna a ricoprire tale posizione – in soli due anni si è guadagnata il titolo di “migliore del mondo”. Nonostante gli ostacoli di varia natura, quindi, il futuro sembra essere decisamente alla portata delle Unstoppable Women: come sostenuto da Isabella Strada, Responsabile Ecosystem di Copernico, “quanto più digitale e intelligenza artificiale permeeranno i diversi settori, tanto più importanti diventeranno alcune caratteristiche tipicamente femminili: creatività, problem solving, pensiero laterale, capacità relazionali. Così come la curiosità, che porta a scovare il nuovo, ad approfondire, a reinventarsi continuamente“.
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