Videocall e produttività, i trucchi del mestiere

videocallRisoluzione di problemi complessi, brainstorming, individuazione di nuove idee: per quanto si possa essere efficienti e orientati al risultato, lo svolgimento di queste attività in un periodo in cui i team di lavoro non possono riunirsi fisicamente richiede qualcosa di più delle e-mail e delle chat. Giunge il momento delle ormai famose videocall.

Benché solitamente di semplice e immediato utilizzo, questo strumento con cui stiamo sviluppando una familiarità e una consuetudine sempre maggiori richiede – per non risultare inefficace e dispersivo – alcuni accorgimenti pratici. Per trasformare le videocall in uno spazio di confronto e scambio davvero produttivo, Alexa Schirtzinger – Head of G-Suite Product Marketing – ha deciso di condividere qualche consiglio.

Partiamo dal setting: secondo Schirtzinger sarebbe meglio prediligere pareti bianche come sfondo, possibilmente distanti da finestre molto luminose. Attenzione anche all’effetto beccheggiante dovuto alla scelta di superfici instabili su cui posizionare il PC (per esempio le nostre ginocchia): un’inquadratura ondeggiante può infatti essere fonte di notevole distrazione – nonché di fastidio – per gli altri partecipanti.

C’è poi la questione della condivisione di documenti e schermate durante una videocall, da gestire con attenzione e in modo adeguato per assicurarci di avere sempre sott’occhio i contenuti che ci interessano, e non mostrare agli altri più del necessario.

Infine, è importante non perdere la spontaneità, sia nell’organizzare videocall aggiuntive rispetto a quelle già pianificate, qualora fosse necessario – proprio come faremmo in ufficio chiedendo delucidazioni direttamente a un nostro collega, per esempio – sia nel non escludere forzatamente gli aspetti non lavorativi della nostra quotidianità – magari permettendo ai nostri figli di salutare rapidamente i membri del team con cui stiamo parlando. Tutto questo, infatti, non solo è perfettamente naturale in circostanze come quelle attuali, ma incoraggia anche una maggiore empatia e relazioni più profonde all’interno del gruppo di lavoro.

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