Il network di imprese unite contro la violenza e la discriminazione di genere sul posto di lavoro, nato con il Progetto Libellula nel 2017, si arricchisce di un nuovo membro: Randstad.
La società – primo operatore mondiale in ambito servizi HR – si impegna così nella diffusione di una cultura aziendale fondata sul rispetto e la parità di genere, proponendo una serie di iniziative e incontri per la sensibilizzazione dei propri dipendenti rispetto alle tematiche degli stereotipi di genere e della valorizzazione della diversity.
La decisione non può certo stupire: già nel 2011 Randstad era stata la prima agenzia per il lavoro a ricevere la certificazione Gender Equality European Standard (GEES), che attesta i traguardi raggiunti dalle imprese in materia di pari opportunità garantite a uomini e donne all’interno dei processi decisionali aziendali.
Nel 2020 questa certificazione – che nel frattempo è diventata GEEIS-Diversity (Gender Equality European & International Standard) – è stata rinnovata e ampliata, e ha certificato le performance di Randstad nella tutela e nella valorizzazione di tutte le diversità.
“Le aziende non sono solamente un luogo di lavoro, ma rappresentano un piccolo spaccato della società, dove ogni persona trascorre buona parte della giornata e porta con sé le proprie esperienze professionali e personali e la propria unicità” ha spiegato Valentina Sangiorgi, Chief HR Officer di Randstad Italia. “Valori come inclusione e rispetto delle diversità possono dunque essere più facilmente diffusi se coltivati quotidianamente in ambiente lavorativo. In Randstad nell’ultimo anno le donne in posizione di leadership sono passate dal 47% al 50% del totale dei dipendenti, e sono state attivate diverse iniziative per far sentire ogni persona egualmente valorizzata, rispettata e sostenuta. L’adesione al Progetto Libellula è per noi un ulteriore passo avanti in questa direzione e un’opportunità per condividere all’esterno ciò che abbiamo già sperimentato nella nostra realtà“.
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