Quanto sono agili le aziende in Europa?

aziende agiliMeno agili di quanto si possa o si voglia pensare. Questo il verdetto che si ricava dall’ultima indagine svolta da ServiceNow e IDC, intitolata Agility: the strategic imperative to survive and thrive in volatile times e condotta su 873 dirigenti di aziende attive in 10 Paesi europei.

A partire da un modello sviluppato da IDC per valutare lo stadio di agilità in cui si trovano le imprese, prendendo in considerazione 5 tipologie di agilità organizzativa (di leadership, strutturale, di processo, relativa al portfolio e alla tecnologia), risulta infatti che solo il 21% del campione si trova nei primi due livelli (aziende agili e aziende sincronizzate), mentre il 45% si colloca nella categoria aziende in movimento. Infine, il 34% delle organizzazioni esaminate si ferma ai livelli più bassi della classifica, ovvero quelli di aziende disconnesse e aziende statiche.

modello agility

Quindi, nonostante il 90% dei CEO sia consapevole della necessità di rendere agili le aziende per poter indirizzare la crescita e le performance del business, per molti la strada da percorrere per raggiungere la piena maturità in tal senso è ancora lunga.

«Poche organizzazioni hanno abbracciato pienamente l’agilità, e l’urgenza di diventare agili è ora chiara più che mai. Non si tratta solo di sopravvivere, si tratta di avere successo: per farlo, le aziende devono accelerare il cambiamento. È importante sapere dove ci si trova per poter costruire una bussola verso l’agilità» ha affermato Phil Carter, IDC Chief Analyst Europe.

Perché alle aziende conviene essere agili

Le aziende che si collocano nei due stadi agile e sincronizzato stanno registrando rispetto alle altre evidenti benefici, come una maggiore capacità di ripresa e crescita (65%) ma anche di attrazione e fidelizzazione dei talenti (10%), nonché cicli decisionali e pianificazione del budget più veloci, che a loro volta contribuiscono allo sviluppo di nuove soluzioni in modo più rapido ed efficace.

«L’agilità non deve essere il punto di arrivo, ma un percorso» ha concluso Filippo Giannelli, responsabile ServiceNow Italia. «La maggior parte delle aziende europee non è né troppo indietro né troppo avanti, ma si trova a metà strada, e non ha ancora realizzato del tutto il proprio potenziale. Solo un’azienda europea su cinque si trova attualmente in una fase avanzata del proprio viaggio verso l’agilità, e c’è quindi un’enorme opportunità per promuovere quest’ultima in ogni aspetto della propria organizzazione. Collaborando con esperti che possono mostrare come sfruttare il potenziale e costruire infrastrutture di agilità sostenibile, le aziende possono essere pronte, resilienti e adattabili di fronte a qualsiasi sfida futura, oltre ad avere la capacità di riprendersi e tornare alla crescita con fiducia».

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