Il people management diventa la priorità dei CEO

people managementSi riparte dal people management e dalle persone: questa è la convinzione della maggior parte dei 3.000 CEO intervistati di recente da IBM Institute for Business Value (IBV) per lo studio Find your essential, svolto in collaborazione con Oxford Economics.

Stando a quanto rilevato, i CEO delle aziende più performanti sono accomunati dal focus sul benessere delle persone e sul talento, oltre che su innovazione tecnologica e partnership strategiche. Ma vediamo più nel dettaglio i dati emersi.

Il people management è un elemento chiave per ripartire

Dopo il lavoro da remoto, i prossimi anni saranno quelli del lavoro distribuito: secondo il 50% dei CEO di successo la sfida principale sarà proprio quella di garantire un people management all’altezza della situazione.

Questo significa da un lato investire in modo prioritario sul benessere dei lavoratori (77% a livello mondiale, 54% dei CEO italiani), senza lasciarsi frenare dalle ricadute in termini di profittabilità dell’azienda a breve termine che queste iniziative possono avere.

Dall’altro, il lavoro ibrido e distribuito richiede che i dipendenti vengano dotati di strumenti digitali funzionali alla collaborazione, alla prevenzione del burn-out e alla promozione della cultura aziendale. In quest’ambito, cloud, intelligenza artificiale e internet of things (IoT) sono le innovazioni tecnologiche che i CEO indicano come capaci di avvantaggiare le proprie organizzazioni, potenziando scalabilità e flessibilità. Tuttavia, più del doppio dei CEO più performanti è convinto che la sfida principale attualmente sia costituita dalle fondamenta tecnologiche alla base del business.

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A proposito di flessibilità, è importante segnalare infine che, secondo un’altra indagine IBV, un dipendente su quattro sta pensando di cambiare lavoro nel corso di quest’anno perché alla ricerca di orari e luoghi di lavoro più flessibili.

Partnership e open innovation

Un altro aspetto emerso dallo studio IBV è la fiducia riposta dai CEO di maggior successo nelle partnership e nell’open innovation. Il 63% ritiene infatti che la collaborazione in ottica di ecosistema possa influire positivamente sulle performance aziendali, permettendo a ciascuna azienda di esprimere al meglio le proprie competenze e capacità e favorendo confronto e innovazione.

«La pandemia di Covid-19 ha imposto a molti leader di focalizzarsi su ciò che è essenziale, come le proprie persone» ha commentato Mark Foster, Senior Vice President IBM Services. «Le aspettative di molti dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro sono cambiate in modo significativo. La gestione della forza lavoro distribuita richiede l’adozione di tecnologia agile e modelli di leadership più empatici, oltre che la promozione di una cultura flessibile e inclusiva».

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