I piani di welfare che un’azienda mette in campo per supportare i suoi lavoratori e accrescere il loro benessere contribuiscono a rendere più attrattiva l’organizzazione agli occhi di candidati e talenti, incidendo sulla percezione che hanno del brand.
La nuova vita dei programmi welfare come elementi differenzianti rispetto ai competitor – oltre che come strumenti di crescita e buon funzionamento delle attività di business – è confermata anche da una ricerca svolta di recente dall’avvocato e consulente aziendale Riccardo Zanon su un campione di circa 1.500 lavoratori italiani.
Secondo i dati raccolti dall’indagine, rispetto al 2019 la presenza o l’avvio di piani welfare all’interno di un’azienda fa segnare oggi un +23% nella percezione di sicurezza per la salute delle persone che vi lavorano.
Per circa due terzi dei rispondenti è inoltre “molto importante” l’introduzione di piani anti-Covid aziendali, con la metà di loro che si dichiara disposta a cambiare società e mansione pur di beneficiarne.
Infine, il 78% degli intervistati ritiene che il welfare aziendale sia “molto importante” soprattutto per i lavoratori che sono stati messi in cassa integrazione, aiutandoli a recuperare (anche se spesso solo in parte) il potere di acquisto perso.
«Un’azienda che introduce strumenti di welfare per migliorare la vita privata e lavorativa dei dipendenti è un’azienda che ha a cuore il loro benessere» ha dichiarato Riccardo Zanon. «Le aziende che hanno introdotto degli strumenti a tutela della salute dei lavoratori, come l’assicurazione anti-Covid o le navette che evitano ai dipendenti di dover prendere i mezzi pubblici, vengono percepite dai lavoratori come maggiormente attrattive, e molti sarebbero felici di lavorarci anche se la retribuzione fosse inferiore a quella attuale presso altre società (38%). Inoltre, chi è in cassa integrazione e riceve aiuti dalla propria azienda attraverso le iniziative di welfare aziendale» ha proseguito Zanon «sente di essere importante per il suo datore di lavoro: si tratta di un aspetto da non sottovalutare, che può contrastare i sentimenti negativi che affliggono le persone in tali circostanze. Questo, infine, lo aiuta a percepire la situazione come momentanea ed emergenziale, mantenendolo legato all’azienda e facendolo sentire parte di un sistema più grande del quale lui è una componente essenziale».
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