HR manager, attenzione al senso di appartenenza aziendale

senso di appartenenza aziendaleLontano dagli occhi, lontano dal cuore: espressione forse eccessiva per indicare la situazione attuale, ma in grado di mettere in luce un problema che sta minando la qualità dell’esperienza di lavoro, la solidità della cultura aziendale e la produttività. In questo periodo di lavoro a distanza, infatti, i lavoratori si sentono spesso poco coinvolti e si stanno scontrando con la scarsa flessibilità delle loro organizzazioni, come rilevato da una recente indagine di Ricoh.

Tra distanza e gap tecnologico, il senso di appartenenza aziendale si assottiglia

Dopo mesi di nuova modalità di lavoro imposta, ecco quali trend e aspettative sono emersi dall’indagine:

  • il 42% dei dipendenti afferma che la cultura aziendale ha risentito delle restrizioni dovute al Covid-19;
  • il 31%, lavorando da remoto, si sente poco motivato a causa di problemi legati alle tecnologie per la collaboration;
  • il 30% ritiene di essere sotto pressione, perché i manager chiedono di essere maggiormente disponibili online quando si lavora da remoto;
  • il 67% del campione d’indagine spera che la propria organizzazione sarà più aperta alle modalità di lavoro flessibile dopo la pandemia;
  • il 65% vorrebbe interagire con i colleghi “faccia a faccia”.

Due parole d’ordine: tecnologia e centralità delle persone

Riuscire ad arginare il crollo del senso di appartenenza aziendale e della motivazione delle persone permette di preservare la produttività e la competitività dell’intera organizzazione. Anche gli HR manager possono contribuire al consolidamento di una trasformazione culturale e organizzativa che non sia focalizzata solo sulle tecnologie ma anche sulla centralità delle persone, affinché queste ultime abbiano dei buoni motivi per restare in azienda.

I direttori delle risorse umane devono quindi, tra le altre cose, comprendere quali tecnologie servono alle persone per lavorare al meglio nell’era digitale e per collaborare in modo efficace con i propri colleghi, ovunque ci si trovi. Questo permette di creare una cultura aziendale positiva che aumenta i livelli di talent retention e attraction.

«Per le organizzazioni è importante riuscire a innovare e a migliorare l’esperienza lavorativa delle persone affinché possano collaborare in modo smart, sia che svolgano le proprie attività da casa oppure in ufficio» ha commentato Nicola Downing, COO di Ricoh Europe. «Le tecnologie permettono di farlo, annullando le distanze. Dalla ricerca Ricoh emerge come la possibilità di lavorare in ufficio insieme ai colleghi rappresenti per molti un aspetto essenziale della vita quotidiana. Ecco perché è importante per le aziende favorire il rientro in ufficio mediante, da un lato, la creazione di ambienti di lavoro in cui salute e sicurezza sono la priorità e, dall’altro, il coinvolgimento delle persone per comprenderne i bisogni e le necessità».

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