Uno dei requisiti indispensabili per affrontare in modo adeguato una sfida complessa come quella della trasformazione del business aziendale è la capacità di garantire e valorizzare una cultura inclusiva, in grado di risolvere – tra le altre cose – il divario di genere.
Questa la convinzione di Philip Morris International (PMI), azienda leader mondiale nei prodotti del tabacco, che ha intrapreso un percorso per eliminare completamente la produzione di sigarette a favore di prodotti alternativi al fumo, affiancandogli quello volto al raggiungimento dell’importante traguardo della parità di genere e di retribuzione al proprio interno, sancito ora dalla certificazione Equal-Salary.
Quest’ultima consiste in una verifica condotta da un ente terzo, PricewaterhouseCoopers (PwC), volta ad accertare che PMI paghi gli uomini e le donne allo stesso modo (a parità di mansioni lavorative svolte). La certificazione comprende un confronto quantitativo completo dei dati relativi alle retribuzioni e una verifica qualitativa dell’impegno del management per l’uguaglianza di genere e per il rispetto delle politiche e delle pratiche di gestione e sviluppo dei talenti, nonché della percezione dell’uguaglianza di genere da parte dei dipendenti.
Philip Morris International è la prima multinazionale al mondo ad aver intrapreso tale processo di certificazione a livello globale: a partire dal 2015, infatti, PMI ha deciso di coinvolgere le affiliate di tutti i Paesi in cui è presente per sottoporsi ai processi di verifica necessari a ottenere la certificazione Global Equal-Salary. Entro la fine del 2022, inoltre, l’azienda punta anche a raggiungere l’ambizioso target del 40% di presenza femminile nelle posizioni manageriali.
Come già accennato, Equal-Salary è sbarcata così per la prima volta anche in Italia: secondo quanto dichiarato da Véronique Goy Veenhuys, Fondatrice e CEO della Fondazione Equal-Salary, “Philip Morris Italia e Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna possono essere orgogliose della certificazione Equal-Salary. Anche se oggi la parità di retribuzione a parità di lavoro svolto non è ancora così scontata, l’impegno profuso da aziende come le due affiliate italiane di Philip Morris International è un passo in avanti più che benvenuto verso il raggiungimento della parità retributiva nel mondo, e dà il suo contributo a una sfida più vasta: colmare il divario retributivo di genere“.
“Il successo della nostra azienda dipende da un ambiente ricco di talenti e fortemente diversificato, dove ogni persona, senza alcuna distinzione, può apprendere, crescere e sviluppare opportunità di carriera. Questo significa prima di tutto che gli uomini e le donne devono essere retribuiti in modo equo e paritario” ha aggiunto Paolo Le Pera, Direttore Risorse Umane del gruppo Philip Morris in Italia. “La parità salariale è una tappa fondamentale per arrivare a una vera parità di genere nel mondo del lavoro. Essere la prima azienda certificata Equal-Salary in Italia significa non solo valorizzare i principi di uguaglianza che caratterizzano un ambiente inclusivo e dinamico, ma anche farsi ambasciatori di un tema che crediamo sia di importanza vitale per il nostro Paese“.
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