La cultura dell’innovazione

Cultura innovazione CreographyNessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo“: questa è una frase attribuita a Eraclito, che già nel 500 a.C. affermava l’inevitabilità del cambiamento.
Cos’è cambiato da allora? Poco. Abbiamo ancora necessità di ricordare a noi stessi quanto il cambiamento sia inevitabilmente parte integrante della vita di tutti i giorni: cambiamo noi ma anche l’ambiente e le persone intorno a noi, e fare resistenza complica solo le cose. Ecco un bel promemoria da sfoderare all’occorrenza!In un’azienda o gruppo di lavoro ricordiamoci che a fare la grande differenza sono sempre le persone, con il loro bagaglio personale da cui l’impresa può attingere per agevolare e facilitare il processo di cambiamento. Non solo attingere, però: bisogna anche investire per sistematizzare i processi aziendali, così da renderli adattabili e pronti per ogni variazione all’interno e all’esterno dell’organizzazione. Riuscire a creare un vero e proprio ambiente pronto e ricettivo ai cambiamenti, partendo sempre dal fattore umano.

Cosa può fare l’azienda per agevolare il cambiamento che oggi più di ieri si muove su tempi velocissimi? Mettere al centro l’essere umano. Oggi come oggi abbiamo a disposizione moltissimi strumenti rivolti alle aziende per stimolare e facilitare il cambiamento all’interno delle proprie strutture, ma non ci si può unicamente concentrare sugli strumenti in sé: il centro di tutto è e sarà comunque sempre il singolo, che apporta alla rete aziendale la sua stessa persona, con tutto il proprio bagaglio di competenze doti personali, che possono (e devono) essere messe a disposizione di tutto il gruppo di lavoro.

Per questo l’intervento efficace di un processo di facilitazione non può non tener conto delle singole capacità, sia in termini di doti che di angoli da smussare, per riuscire a cogliere di volta in volta come intervenire per ottenere il massimo risultato richiesto.

Su cosa ci si concentra quando l’intervento per l’azienda è rivolto proprio al cambiamento per l’innovazione? Ecco alcuni spunti utili:

  • esistono gli innovatori – la storia è ricca di esempi e basta guardarci intorno per cogliere quanto alcune persone possiedano il seme dell’innovazione, lo vivano in modo del tutto naturale. Gli innovatori non sempre sono messi nelle condizioni ottimali per dar vita al cambiamento di cui sono portatori sani, perché spesso intorno a loro vige in maniera forte l’abitudine di continuare a fare le cose nello stesso modo di sempre. Ecco perché l’intervento di un facilitatore esterno coglierà subito questi meccanismi e sarà in grado di facilitare l’opera dell’innovatore attraverso strumenti applicati in modo adeguato alla singola situazione;
  • accompagnare verso la cultura dell’innovazione – in alcune realtà aziendali capita di trovare una certa resistenza verso la cultura dell’innovazione, poiché la si confonde con un giudizio sull’operato del singolo o del team. Formare le persone all’innovazione – dove questa non sia vista come un giudizio negativo del lavoro svolto, ma come un upgrade a ciò che l’azienda è pronta a portare avanti – è il vero obiettivo, separando l’innovazione dal giudizio e facilitando un processo di revisione dei sistemi aziendali rivolti alla flessibilità;
  • creare un business che sopravvive nel futuro – oggi sempre più si rende necessario riuscire ad adeguare il proprio lavoro a qualcosa che possa continuare a interessare anche quando le cose cambieranno. Essere pronti a svoltare rapidamente verso mercati più redditizi, preparare il terreno per riuscire a stare al passo con un mercato che si evolve in tempi rapidissimi. Se la struttura si è preparata a trasformarsi all’occorrenza, saremo di fronte a una realtà aziendale in grado di stare al passo con i tempi;
  • la sostenibilità come vantaggio e ottimizzazione – realizzazione, fattibilità e concretezza. Tenendo conto della velocità con cui si modificano le esigenze e le richieste dei mercati, riuscire a sistematizzare i processi aziendali – così da renderli adatti a valorizzare sia il potenziale attuale che quello futuro – non può che rivelarsi la scelta vincente. Si tratta di mettere in atto accorgimenti che permettono di fermarsi a riflettere sull’impatto che certe decisioni avranno sulle persone coinvolte nel progetto, sui colleghi, sui clienti, sui partner e sull’ambiente;
  • orientamento al risultato e non alla mera esperienza – sembra scontato dirlo, ma non è così. Tutti gli interventi pensati e proposti in azienda devono rispondere alle esigenze di raggiungimento dell’obiettivo preciso e prefissato con l’organizzazione, e non alla sola esperienza del team. I workshop pensati e studiati per ogni singolo intervento aziendale sono quelli che lasciano il segno perché indirizzati a raggiungere un preciso risultato.

Mettendo a punto quindi interventi mirati, l’azienda è in grado di gestire e affrontare cambiamenti anche di notevole entità. Ciò che conta sono inoltre i tempi di messa in atto dell’innovazione: alla fine del workshop con il team di lavoro, i cambiamenti ideati devono essere già realizzabili e sperimentabili fin da subito. Abbracciare l’innovazione con metodo è ciò che facciamo in Creography.

Vuoi anche tu poter dire “obiettivo raggiunto” per la tua organizzazione? Scopri Creography su misura per te!

Silvia Toffolon
Fondatrice Creography

COMMENTI

WORDPRESS: 0
DISQUS: