Quale sarà il ruolo della resilienza aziendale in futuro?

resilienza futuroSulla scia della Brexit e delle tensioni commerciali USA-Cina, la pandemia di Covid ha costretto le aziende ancora una volta a concentrarsi sulla capacità di adattarsi, reinventarsi e rimanere produttive sostenendo il proprio business e la propria supply chain.

È indubbio che, in un contesto economico sempre più incerto e volatile, le aziende che hanno sviluppato intenzionalmente la capacità di affrontare l’ambiguità e l’imprevedibilità – in una parola, la resilienza – avranno maggiori probabilità di prosperare in futuro.

Si è parlato molto di resilienza negli ultimi mesi, trascurando spesso il suo duplice significato e cosa realmente comporti per le aziende che la vogliono attuare. Non si tratta infatti solamente di riprendersi da una crisi, come si intende comunemente, ma di rinascere come nuova realtà in uno scenario fluido, in continua trasformazione, nel quale le aziende non possono più permettersi di essere colte alla sprovvista quando avvengono nuovi cambiamenti repentini.

È quindi necessario identificare delle aree di intervento per attuare una strategia di resilienza digitale capace di accompagnare il business verso la sua evoluzione futura; a mio avviso, queste sono 3 aree sulle quali soffermarsi.

Empowering people: l’unione di persone e tecnologia

Per far sì che i propri dipendenti siano operativi da qualunque luogo e sfruttando qualsiasi device, un’azienda deve avere rivisto profondamente i propri processi in modo digitale. Le aziende resilienti, infatti, hanno la capacità di adottare un modello operativo con una visione integrata del rapporto tra persone e tecnologia – quello che Boston Consulting Group definisce “The Bionic Company” – e sono capaci di offrire il meglio da entrambi i punti di vista.

Secondo l’analista, solo questa prospettiva consente di ottenere risultati finanziari superiori, quasi raddoppiando la crescita degli utili e contribuendo a un aumento di 2,4 volte del tasso di crescita del valore di un’azienda.

Accelerare l’adozione delle piattaforme digitali e della strategia data-driven

Ad oggi, solo il 2% dei dati a disposizione delle aziende è stato concretamente analizzato. La maggior parte del patrimonio a nostra disposizione resta inesplorato.

I dati rappresentano una miniera d’oro per le aziende, ma richiedono un impegno consistente per estrarre, raffinare il prodotto e arrivare a un risultato, trasformando il dato grezzo in un’azione intelligente a vantaggio del business. I dati ci consentono di capire in quale direzione stiamo andando, fornendo un più ampio supporto ai decisori aziendali, e in alcuni casi andando ad automatizzare delle specifiche azioni.

Il passaggio ad azienda data-driven non implica però solo l’adozione di strumenti tecnologici per garantire la qualità del dato e analytics per la sua comprensione, ma anche un profondo percorso di change management in grado di portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali.

Ripensare la cyber-sicurezza come parte integrante del business

In un mondo dove il focus del business si sposta sul digitale, la cyber-security rappresenta un fattore che non possiamo più permetterci di trascurare. Assistiamo infatti a un cambiamento evidente: non esiste più una disarticolazione tra business e security. Anzi, la cyber-security diventa una leva per il business digitale, capace di differenziare anche sul mercato quelle aziende che hanno saputo nel tempo guadagnarsi la fiducia dei consumatori grazie proprio alla sicurezza.

La resilienza aziendale, quindi, può rappresentare una via preferenziale per guardare positivamente al futuro, un percorso di maturità che porta le aziende a saper far fronte a eventuali nuovi rischi di instabilità, avendo la capacità di reagire. Non a caso Gartner in proposito utilizza il termine “antifragility, dichiarando che per le aziende di oggi andare oltre l’agilità verso l’antifragilità è ormai un requisito essenziale.

Christian Parmigiani
Chief Executive Officer di 4wardPRO

COMMENTI

WORDPRESS: 0
DISQUS: