Transilienza: essere interdisciplinari conviene

transilienza jointlyOggi vorrei condividere alcune riflessioni a partire da un interessante articolo di Eva Campi pubblicato su Il Sole 24 ore del 19 novembre e dedicato all’interdisciplinarità, chiamata anche transilienza.

La transilienza, un mix tra transumanza e resilienza – termine mutuato dallo scrittore di fantascienza Arthur Clarke –, è la possibilità di spendere al meglio le proprie competenze. Siamo stati abituati a concepire la iper-specializzazione come un elemento di successo lavorativo: basta guardare le ricerche di lavoro, dove spesso troviamo frasi come “cercasi social media manager” o “ingegnere esperto di big data” benché si sappia già in fase di inserimento, soprattutto in un’azienda medio-grande, che la persona prescelta dovrà probabilmente svolgere un’altra attività nel corso di due/tre anni.

Se quindi, in fase di selezione, non si ricercano candidati in grado di passare da un’attività all’altra, l’assunzione può diventare un investimento a vuoto, di cui ci si pentirà in breve tempo. Secondo il report del NAEP (National Assessment of Educational Progress), negli Stati Uniti si è arrivati alla conclusione che il modello educativo deve essere basato sullo sviluppo delle singole competenze, investendo in strumenti formativi e spazi di interscambio multisettoriali e cross-dipartimentali. Questo perché, come scrive Eva Campi, “si ha sempre necessità di connettersi, aprirsi e collegarsi per crescere quantitativamente e qualitativamente“.

È perciò importante indirizzare la spesa in contributi welfare dei propri collaboratori verso la formazione interdisciplinare per loro stessi – accrescendo così le singole capacità all’interno dell’organizzazione – ma anche per i loro familiari. In questo Jointly offre una vasta gamma di possibilità su vari fronti, dalla negoziazione alla comunicazione, dal lavoro in team alla leadership, nonché la possibilità di usufruire di attività di coaching o counseling che migliorino le competenze e il benessere personale e relazionale, non solo per sé ma anche per le organizzazioni e il business.

Fabio Galluccio
Senior Advisor, Jointly

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