A ulteriore conferma di quanto rilevato dalle indagini che si sono susseguite nell’ultimo periodo, la LIUC Business School ha recentemente reso noti i risultati di un sondaggio rivolto a un database di HR manager tra il 22 aprile e il 10 maggio 2020, con l’obiettivo di valutare in che modo le risorse umane hanno affrontato la pandemia e di individuare le best practice destinate a proseguire anche nel post-coronavirus.
Partiamo dallo smart working, che ha lasciato molto soddisfatto o soddisfatto rispettivamente il 37% e il 44% dei rispondenti. Tra le potenzialità ad esso attribuibili, gli HR manager hanno indicato: l’ottimizzazione dei tempi legati agli spostamenti, con una conseguente riduzione dei costi (60%); l’aumento della produttività (58%); il miglioramento del work-life balance, in termini di potenzialità future, una volta terminata l’emergenza e con una migliore organizzazione (45%); il miglioramento dell’engagement e del senso di responsabilità individuale (60%).
Per quanto riguarda invece la selezione del personale, il 59% degli intervistati sostiene che in futuro verranno privilegiati i colloqui online, di cui si apprezzano in particolare la maggiore rapidità e oggettività.
Infine, in materia di formazione gli HR manager dimostrano di apprezzare in modo crescente le modalità blended, capaci di coniugare momenti in presenza e a distanza, favorendo la personalizzazione della learning experience. Secondo il 56% dei rispondenti, inoltre, la formazione in presenza diminuirà progressivamente, e rimarrà preferibile solo nel caso in cui debbano essere approfonditi temi strettamente comportamentali.
Di fronte a simili cambiamenti anche il ruolo dell’HR manager dovrà necessariamente evolversi e trasformarsi, diventando sempre più la figura di cui le aziende hanno oggi più che mai bisogno: «Certamente dovrà essere un attivatore della digitalizzazione ed essere quindi in grado di rivedere i processi di organizzazione del lavoro e gestionali con una forte spinta verso l’informatizzazione dei processi stessi e delle attività» ha sottolineato Daniela Mazzara, Direttore del Master LIUC in Human Resources Management & Organizational Learning. «Inoltre, dovrà essere un agente di cambiamento e aiutare l’azienda a riconoscere il nuovo contesto in cui si muove, promuovendo modalità di lavoro agili che permettano di adattarsi e cavalcare il cambiamento con successo. Infine, dovrà avere un ruolo politico cruciale e diventerà l’interlocutore aziendale al quale è affidata la missione di generare il consenso necessario per promuovere un clima di fiducia e favorevole alle attività e agli obiettivi aziendali».
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