La talent attraction resta una missione impossibile per 1 HR manager su 3, e non ─ come si potrebbe pensare ─ per mancanza di budget: il vero problema, nel 19% dei casi, è la mancanza di candidati con competenze adeguate alle necessità delle aziende.
Questo è quanto rilevato da Indeed attraverso l’indagine che ha dato origine al paper Lo stato dell’employer branding in Italia, presentato a Milano in occasione dell’HR Executive Circle 2019. Si tratta di una problematica diffusa nel nostro Paese, resa più complessa dal fatto che solo un’azienda su due si impegna attivamente sul terreno del cosiddetto employer branding, ovvero sulla propria reputazione come datore di lavoro, che attualmente riveste un ruolo chiave per attrarre i talenti migliori e garantirsi un vantaggio competitivo.
Dai più recenti studi internazionali in materia, infatti, emerge che il 91% delle persone in cerca di lavoro ha cercato informazioni su un brand e sulla reputazione di un’azienda, mentre il 65% afferma che la reputazione di un’azienda riveste un ruolo importante nella decisione di inoltrare o meno la propria candidatura per una posizione vacante. Addirittura, quasi 9 professionisti su 10 sarebbero disposti a lasciare l’attuale posto di lavoro se gli fosse offerto un altro ruolo presso un’azienda con un’ottima reputazione.
“Viviamo in un periodo caratterizzato da una crescente discrepanza tra domanda e offerta di lavoro. Spesso le aziende non riescono a intercettare i candidati con le competenze che fanno al caso loro. I periodi di permanenza in azienda sempre più brevi e l’aumento dei canali digitali hanno ulteriormente complicato il panorama del recruitment. Lavorare sul proprio employer branding è ormai una prassi consolidata sui più importanti mercati del lavoro, come quello americano; allo stesso modo, i mercati europei in evoluzione si stanno velocemente adeguando. In Italia, il processo sta partendo più lentamente, ma ci sono già aziende pioniere” ha spiegato Dario D’Odorico, Country Manager di Indeed in Italia, aggiungendo: “Definire i valori esclusivi che vengono offerti ai dipendenti, rendere disponibili informazioni su retribuzioni e benefit, essere trasparenti e incoraggiare i propri dipendenti a recensire e valutare l’azienda sono solo alcune delle azioni di base da cui partire per creare e promuovere la propria cultura aziendale e la credibilità del proprio brand“.
Di employer branding e recruiting parleremo anche il 16 aprile durante il nostro Talk About; per maggiori informazioni visita la pagina dedicata.
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