Women in Business: come inizia il 2020

women in businessNessuna nuova, buona nuova: come nel 2019, anche quest’anno – secondo l’International Business Report (IBR) – Women in Business 2020 di Grant Thornton – le donne continuano a mantenere il 29% delle posizioni aziendali di comando.

Ma non tutto è fermo sul terreno dell’impegno per l’eliminazione degli ostacoli alla parità di genere, dal momento che le organizzazioni con donne CEO hanno raggiunto, a livello globale, quota 20% (contro il 15% del 2019).

Particolarmente virtuosa, in tal senso, risulta essere l’Italia, in cui le posizioni di CEO occupate da donne sono il 23% e, più in generale, le donne che ricoprono ruoli di leadership sono il 28% (+4% rispetto al 2019).

«In Italia si è osservato un apprezzabile incremento della percentuale delle donne in posizione apicale, che si attesta al 28% nel 2020 rispetto a un più modesto 24% nel 2019, ponendo il nostro Paese al 12° posto nella classifica mondiale, insieme a Francia e Stati Uniti» ha sottolineato Simonetta La Grutta, Partner e Head of VAT di Bernoni Grant Thornton. «Meno soddisfacente, invece, il risultato delle rilevazioni se si guarda al dato medio degli ultimi tre anni, che passa dal 28% al 29%».

Women in Business 2020: come si sostiene la leadership femminile

Tra i fattori che hanno contribuito alla crescita della leadership femminile nelle imprese c’è sicuramente la maggiore trasparenza interna, cui si sono aggiunti la rendicontazione del divario retributivo di genere e il dibattito pubblico derivante dal movimento #MeToo.

Come evidenziato nel Women in Business 2020, è fondamentale che il 78% delle imprese del Mid-Market che già si è dimostrato “virtuoso” continui a lavorare attivamente al proprio equilibrio di genere e alla valorizzazione di talento e diversity, poiché si tratta di un presupposto fondamentale per incoraggiare differenti modi di pensare e individuare così nuove opportunità di crescita. Tra le iniziative attuate più di frequente, il report segnala:

  • creazione di una cultura condivisa (34%);
  • garanzia della parità di accesso alle opportunità di sviluppo (34%);
  • lavoro flessibile (31%);
  • revisione dei processi di recruiting (26%);
  • mentoring e coaching (26%);
  • quote di genere (22%).

«Per continuare a vedere più donne in posizioni senior» ha ribadito Roberta Cipollini, Director di Ria Grant Thornton «le politiche aziendali dovranno essere più determinate nel raggiungimento di questi obiettivi. Le politiche che garantiscono la valorizzazione della diversità di pensiero e di competenza nei tavoli decisionali, le pari opportunità nello sviluppo della carriera, la propensione allo sviluppo di culture inclusive devono essere applicate e regolarmente rivalutate al fine di poterne misurare l’efficacia via via. Quando ciò si combina con un reale impegno convinto da parte della dirigenza manageriale avviene un vero cambiamento culturale e di trasformazione dell’organizzazione».

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