Eudaimon lavora dal 2002 a fianco delle imprese per promuovere il benessere organizzativo. L’obiettivo è di far convergere le esigenze dei collaboratori con gli obiettivi aziendali al fine di creare una comunità libera e giusta dove le persone vivono e lavorano bene insieme.
Da cosa deriva il nome Eudaimon? Si dice che chi è felice e si sente più energico è colui che ha in sé un demone buono. Il vocabolo greco eudaimonia porta con sé il significato positivo di felicità attraverso l’affiancamento di due termini: il primo, eu, significa bene, l’altro, daimon, significa dèmone o piccolo dio.
Quindi si può facilmente comprendere quanto i servizi offerti da Eudaimon siano studiati con lo scopo di migliorare la qualità della vita dei lavoratori e, attraverso questo, accrescere le performance dell’impresa. L’intento è di garantire alle aziende di tutte le dimensioni la realizzazione di programmi che generino soddisfazione nelle persone, engagement e produttività.
Persone più felici del loro ruolo in azienda e della propria vita lavorano con maggiore coinvolgimento e motivazione.
Eudaimon sa che il welfare aziendale può essere (e deve essere) un rilevante fattore di sviluppo e di innovazione sociale e, con questa visione, offre servizi alle aziende ponendo molta attenzione sull’analisi delle esigenze di ogni collaboratore, sulla formazione e l’informazione degli utenti e sulla misurazione dei risultati derivanti dalle prestazioni messe a disposizione, valutazione che avviene sia sui ritorni in capo all’azienda sia sul miglioramento della vita dei lavoratori.
Con oltre 550 società clienti in Italia, dalle PMI alle grandi imprese, Eudaimon offre servizi a oltre 600.000 lavoratori. È inoltre partner di Confindustria e di numerose Unioni Industriali per quanto riguarda la realizzazione di progetti di welfare aziendale, interaziendale e territoriale.
È partner tecnico del Network IEP – Imprese e Persone per il welfare interaziendale, a cui partecipano diverse aziende clienti e non. L’obiettivo del network, che proprio quest’anno compie 10 anni, è quello di una condivisione libera e interessata di pensieri, riflessioni e idee relative alla situazione di oggi e ai futuri miglioramenti del welfare aziendale.
Eudaimon è oltretutto orgogliosa di essere uno dei soci fondatori di AIWA-Associazione Italiana Welfare Aziendale, nata all’inizio del 2018 con lo scopo di promuovere la cultura e il corretto sviluppo del welfare aziendale.
In partnership con il Censis, Eudaimon ha prodotto alcune ricerche relative alle diverse sfaccettature da cui è caratterizzato il concetto di welfare. L’obiettivo è stato quello di diffondere una conoscenza consapevole e informata del welfare presente nelle aziende italiane.
Le ricerche che rivestono un ruolo decisivo sono:
- il 1° Rapporto Censis-Eudaimon, da cui emerge che la maggior parte delle imprese italiane utilizza il welfare aziendale solo come strumento economicamente più vantaggioso, invece di sfruttarne le reali e grandi potenzialità che si ritrovano nella profonda relazione che si instaura tra azienda e persone;
- il 1° Dossier Censis-Eudaimon, che analizza la difficoltà di accesso ai servizi di welfare e il ruolo chiave che potrebbe ricoprire l’azienda stessa. Infatti, è proprio l’organizzazione che ha il compito di coinvolgere e prendersi cura delle persone attraverso l’offerta di prestazioni eque, atte a sostenerle;
- il 2° Dossier Censis-Eudaimon, che si focalizza sull’importanza della comunicazione e dell’informazione interne, ovvero tra azienda e collaboratori. Uno dei dati più sconcertanti che emerge dalla ricerca riguarda la percentuale di lavoratori che sono effettivamente a conoscenza di che cosa sia il welfare aziendale: solo il 17,9% degli intervistati sa di cosa si tratta!
- il 2° Rapporto Censis-Eudaimon, che si concentra sull’analisi delle difficoltà di conciliazione della vita privata con quella professionale vissuta dalla maggior parte dei lavoratori. Dallo studio emerge che oltre l’80% dei beneficiari del welfare aziendale ha espresso valutazioni positive sull’utilizzo dei servizi a disposizione.
Lo scopo di Eudaimon è di lavorare per sviluppare al massimo tutte le potenzialità del welfare aziendale.
Uno degli aspetti negativi legato al panorama competitivo di oggi si trova sicuramente nella confusione causata dalla disinformazione e dall’aumento del numero di provider sul mercato. Tra loro, la maggior parte non ha il welfare aziendale come core business, e ciò implica la mescolanza di prestazioni ed errori nello scambio di informazioni.
La difficoltà maggiore sta nel comprendere effettivamente qual è il significato intrinseco del welfare. Si è generato, infatti, troppo caos attorno a questo tema a causa anche dell’inserimento di servizi molto diversi tra loro, inclusi sotto lo stesso grande cappello denominato welfare.
Il rischio è quello di una deriva verso un mercato di benefit indistinti, equivalenti alla retribuzione, senza una reale attenzione ai bisogni specifici delle persone. Così facendo, si tratterebbe di una visione limitata di tutti i vantaggi effettivi che potrebbero derivare dall’utilizzo del welfare, a causa di una cultura sbagliata e di una impreparazione da parte sia delle aziende sia dei lavoratori.
Il volere di Eudaimon è quello di fare un passo indietro e tornare alle origini del termine stesso, per comprendere il vero perché della sua esistenza. Il welfare aziendale nasce come elemento integrativo del welfare pubblico, ormai non più sostenibile, e come sistema per migliorare il benessere e la qualità della vita delle persone, oltre alla produttività delle imprese.
Ciò che Eudaimon vuole perseguire è la personalizzazione del welfare sulle esigenze di benessere delle persone. La sua filosofia si basa sul fatto che non sarebbe corretto “imporre” determinati servizi, anche se messi in campo con l’intento di migliorare la qualità della vita delle persone, perché in questo senso si perderebbe il valore aggiunto del welfare stesso.
Di conseguenza, risulta fondamentale l’attenzione sulle modalità di scelta di racconto del welfare all’interno delle aziende, in quanto è necessario che non solo il programma, ma anche tutte le modalità di fruizione dei servizi siano conosciuti a fondo da tutti i lavoratori.
Secondo Eudaimon è sbagliato considerare il welfare aziendale come un mero metodo di risparmio fiscale e contributivo. Da un lato è convinta che questo sia certamente un’opportunità, perché l’azienda risparmia circa il 35% mentre il lavoratore circa il 20% sugli importi che vengono invece trasformati in servizi di welfare. È da tenere in considerazione anche il fatto che la convenienza retributiva possa essere anche il limite di questa iniziativa. Dall’altro lato, infatti, Eudaimon vede il welfare aziendale come uno strumento di people caring attraverso cui le aziende possono generare engagement nelle proprie persone. Il coinvolgimento, il miglioramento delle relazioni sia tra colleghi sia con il management, la valorizzazione dei singoli, sono tutti comportamenti che innescano uno scambio di attenzione reciproca e verso le attività svolte, aumentando così la produttività dei lavoratori a favore dell’azienda stessa.
Detto ciò, grande importanza viene data alla comunicazione, ovvero alle modalità di informazione dei lavoratori circa i servizi di welfare offerti. Il pericolo è che, nel caso di informazioni negate oppure scarne, si potrebbe manifestare l’effetto contrario rispetto al coinvolgimento a causa di sentimenti negativi da parte dei collaboratori verso l’azienda stessa.
Dunque, la missione di Eudaimon vuole essere quella di aiutare le imprese a crescere e a sviluppare il proprio potenziale attraverso il coinvolgimento dei collaboratori. In particolare:
- mira a promuovere il benessere organizzativo, attraverso l’offerta di servizi volti a migliorare la qualità della vita dei collaboratori e lo sviluppo del loro potenziale professionale e personale al fine di renderli soddisfatti;
- in questo modo, i collaboratori partecipano attivamente alle attività lavorative e forniscono il loro contributo con attenzione, impegno e creatività;
- conseguentemente, aumenta la fiducia da parte dei collaboratori nei confronti dell’azienda, i livelli di turnover e di assenteismo diminuiscono e l’azienda stessa presenta livelli di produttività più elevati.
Eudaimon in tutte le sue attività, sia interne sia verso i clienti, mette al centro la persona durante tutto il percorso di analisi che svolge ai fini dell’implementazione di un piano di welfare in azienda. Queste le fasi seguite:
- check up dell’ambiente e della cultura di benessere aziendale;
- esame delle soluzioni già presenti e dei benefit già attivi;
- ascolto attivo dei lavoratori per comprendere quali siano le loro esigenze e necessità per migliorare la conciliazione della vita professionale e personale;
- individuazione delle soluzioni che possono essere integrate sulla base delle esigenze specifiche di ciascuna realtà aziendale;
- inserimento del piano di welfare all’interno dell’azienda;
- valutazione e misurazione dell’andamento del programma di welfare inserito in azienda, sia in relazione ai ritorni aziendali sia relativamente all’utilizzo dei servizi da parte dei collaboratori;
- ascolto e supporto continui dei collaboratori da parte del backoffice di Eudaimon.
Lavoratori più preparati e maggiormente coinvolti nei processi aziendali saranno pronti a mettere un contributo più attento e personale nelle attività che svolgono.
L’engagement è indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi aziendali ed Eudaimon lo sa.
Articolo a cura di Eudaimon
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