Human Transformation, un progetto win-win per le aziende

206 ossa, 752 muscoli, 100.000 miliardi di cellule: con buona pace dei fanatici della tecnologia, il corpo umano resta la macchina più sofisticata mai esistita, ma anche quella a cui più di frequente si riserva la minore attenzione in termini di cure e azioni per garantirne il funzionamento ottimale.

Benché l’universo delle aziende stia progressivamente tributando maggior valore a competenze e qualità umane per promuovere il benessere personale e relazionale sul luogo di lavoro, resta ancora un po’ di strada da fare per accrescere il benessere fisico dei dipendenti. Non si tratta di una questione puramente estetica, come alcuni potrebbero pensare, ma di un fattore che – se trascurato – impatta negativamente su qualità e livelli delle performance professionali: lavorare su hard skill e soft skill è necessario, certo, ma non sufficiente a garantire una crescita e un successo stabili e duraturi.

Max-Monaco-human-transformationIl benessere dei lavoratori deve essere quindi psicofisico per essere reale e profittevole a livello sia individuale che aziendale. A tal proposito abbiamo rivolto qualche domanda a Max Monaco – Master Trainer in Coaching e NLP, Life e Business Coach –, che dal 2010 ad oggi ha perfezionato e realizzato numerosissimi programmi di avviamento al movimento studiati ad hoc per i profili sedentari, in collaborazione con Andrea Giocondi – atleta olimpico, preparatore tecnico professionista e dottore in scienze motorie.

Sedentarietà e dipendenza digitale: l’epidemia si diffonde

Sedentarietà e dipendenza dal digitale sono due fenomeni che hanno ormai assunto dimensioni allarmanti” ha esordito Max. “In relazione alla prima, lo studio Istat presentato al Salone del Coni il 23 febbraio 2017 ha delineato uno scenario in cui solo il 25.1% degli italiani pratica regolarmente attività fisica, contro il 39.2% che non la pratica affatto e il 25.7% che la pratica di rado. Se consideriamo poi che più del 45% dei decessi è causato da malattie cardiovascolari attribuibili a uno stile di vita poco sano, si intuisce subito quanto le nostre preoccupazioni siano fondate”. Come già accennato, alla sedentarietà si aggiunge oggi anche la dipendenza dal digitale: “Il fenomeno della dipendenza digitale sta sicuramente amplificando il problema” ha proseguito Max. “Nel nostro Paese il tempo medio giornaliero trascorso su dispositivi digitali ha ormai superato le 6 ore, raggiungendo quasi quello che riserviamo al sonno! Il fenomeno sociale è talmente preoccupante che player del calibro di Apple e Facebook hanno iniziato a fornire applicazioni per porre dei limiti a questo stato di costante iperconnessione”.

Le prestazioni professionali sono anche una questione fisica

Attraverso la sua personale esperienza, Max Monaco ha avuto la possibilità di capire quanto questa trascuratezza fisica incida sulle prestazioni professionali e, di conseguenza, sui risultati di business. Da questa consapevolezza è nato il progetto 6 in movimento, in cui la corsa – unita al coaching motivazionale – rivela tutto il suo potenziale di strumento utile a incrementare il benessere individuale, nonché di eccellente metafora esperienziale per migliorare autostima e fiducia in sé stessi, e per comprendere il valore dell’impegno finalizzato al raggiungimento dei risultati.

La caratteristica principale di questo progetto è la sua efficacia sui profili dei dipendenti sedentari” ha spiegato Max Monaco. “Il modello, che affianca al supporto tecnico per il corretto avvio delle attività di jogging e fastwalking un efficace supporto di mental coaching motivazionale per superare pigrizia e pregiudizi, consente di raggiungere elevatissimi livelli di ingaggio anche tra coloro che hanno abbandonato da anni l’idea di poter praticare uno sport. L’ausilio del coaching e la componente di scelta individuale – preliminare all’avvio del programma di allenamento – rappresentano inoltre una straordinaria esperienza di Human Transformation, in cui la metafora sportiva dell’impegno, della perseveranza e del raggiungimento progressivo dei risultati su sé stessi diventa un potentissimo strumento formativo e di crescita personale, con risvolti molto potenti in termini di engagement”.

Mente sana in corpo sano: lavorare bene richiede equilibrio

Non solo mente, non solo corpo: benessere e successo richiedono dunque la giusta combinazione di queste due dimensioni, come Max Monaco ha ulteriormente compreso avvicinandosi e in seguito ampliando le proprie conoscenze in materia di mental coaching NLP (Neuro-Linguistic Programming): “L’incontro con il mental coaching mi ha personalmente consentito di smettere di fumare le mie 40 sigarette – e oltre – quotidiane” ha ricordato Max “e lo studio di queste tecniche mi ha davvero aiutato a raggiungere traguardi straordinari in ambito sia sportivo che professionale. L’insegnamento più grande che ho tratto da questi studi è la consapevolezza che troppo spesso la nostra mente – con i suoi automatismi – riesce a ‘sabotare’ la qualità della nostra vita, costringendoci in una vera e propria ‘gabbia di pensiero’ dove abitudini, pregiudizi e false paure ci precludono tantissime opportunità per migliorare” ha proseguito Max. “Questo è essenzialmente ciò che trasferisco alle persone durante il training: l’accettazione del percorso di allenamento diventa così una reale esperienza individuale utile ad acquisire una maggiore consapevolezza circa il loro potenziale inespresso”.

Allenati per il successo

Dopo le prime esperienze di successo con clienti come Allianz, BNP Paribas, Ericsson, Generali, Infocert, LinkedIn, SAS, Sky e molti altri, Max Monaco e Andrea Giocondi hanno deciso di riportare l’intera metodologia elaborata, step by step, inizialmente su una piattaforma online e una mobile app, sostituite in seguito dal Personal Activation Book 6 in movimento, un manuale cartaceo di personal-activation-bookattivazione motivazionale alla pratica di jogging e fastwalking, più in linea con l’obiettivo di combattere la dipendenza digitale – book che è stato inoltre premiato come “Miglior prodotto per la salute in azienda” al concorso Inform@zione indetto dall’Inail.

Oltre agli elevati livelli di gradimento da parte dei partecipanti, ciò che le aziende apprezzano maggiormente è l’intrinseco valore formativo indotto che viene trasferito alle persone” ha spiegato Max. “Esistono moltissime iniziative di welfare aziendale in grado di garantire benessere ai dipendenti, ma ciò che di questo progetto viene particolarmente apprezzato è la sua capacità unica di affiancare al benessere fisico il risveglio di numerose qualità preziose dal punto di vista lavorativo: senso di responsabilità, coinvolgimento, impegno costante, determinazione. Questi aspetti sono graditi anche dai partecipanti, e ciò rende 6 in movimento un’autentica esperienza win-win per collaboratori e aziende”.

Una metodologia vincente e vantaggiosa per tutti – scelta lo scorso anno anche da Banca d’Italia, Chanel, DHL, Merck Serono, Poste Italiane –, che nel 2019 ha ampie prospettive di diffusione e sviluppo: “Il principale obiettivo resta quello di aumentare sempre di più il numero di persone raggiunte e sensibilizzate al cambiamento: nel 2018 abbiamo superato le 17.000 persone ex-sedentarie attivate dall’inizio del progetto, e per il 2019 puntiamo a superare quota 20.000” ha concluso Max. “L’esperienza positiva di digital detox fatta con il lancio del book motivazionale cartaceo, in sostituzione dell’app, e il sorprendente livello di gradimento registrato tra le persone coinvolte ci hanno inoltre spinti a progettare un secondo book dedicato al tema della nutrizione, per il progetto 6 ciò che mangi. Abbiamo poi in cantiere altre due idee che – a nostro avviso – saranno altrettanto apprezzate”.

Emma Pisati – HEI Human Experience Insights

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