La pandemia di Covid-19 ha segnato una svolta importante nel modo in cui concepiamo lo svolgimento e il compimento di ogni nostra attività, portando in primo piano la necessità di saper cambiare velocemente e di puntare sul continuo sviluppo delle risorse umane e sull’agilità organizzativa affinché ogni azienda possa contare su una sostenibilità duratura.
«L’emergere di questo nuovo mondo del lavoro è la prova che le aziende devono essere più agili che mai per avere successo» ha affermato Adam Miller, fondatore e CEO di Cornerstone. «I vincitori di domani saranno le aziende senza vincoli, cioè quelle che non sono imbrigliate dalle convenzioni di ieri, bensì pronte ad adattarsi agli ambienti in rapido cambiamento. E al centro di un’attività senza restrizioni c’è lo sviluppo continuo delle persone».
In accordo con questa nuova normalità, Cornerstone OnDemand ha formulato una nuova vision strategica pluriennale, che le permetterà di rimanere al fianco delle imprese per aiutarle ad adattarsi alle trasformazioni del mondo del lavoro attraverso le giuste competenze e la giusta formazione.
In particolare – anche grazie alle recenti acquisizioni – l’azienda punta ad accelerare l’innovazione in tre aree strategiche che abiliteranno il passaggio verso un business resiliente.
La prima è ovviamente la formazione, vero e proprio acceleratore dell’adattabilità. Secondo Cornerstone essa deve diventare diffusa, ultra-personalizzata ed essere riconosciuta come strumento abilitatore del business. Ciò significa che le imprese dovranno fornire ai lavoratori una formazione olistica per affrontare tutti gli aspetti della vita lavorativa, e non limitarsi a impiegarla per soddisfare i requisiti di conformità.
La seconda area strategica riguarda la motivazione dei lavoratori e la capacità, da parte dell’organizzazione, di valorizzarla. Secondo un trend report di Mercer Consulting, oggi più che mai le persone vogliono avere uno scopo, crescere e imparare nelle aziende per cui lavorano. Per questo, secondo Cornerstone, le imprese dovrebbero trasformare i manager in coach, fornendo loro gli strumenti per comprendere meglio i singoli dipendenti. Conoscere le competenze, gli interessi, le aspirazioni personali e professionali, il benessere emotivo di ogni persona rende infatti possibile una strutturazione ad hoc della carriera di ognuno, con ricadute positive sui livelli di retention e loyalty. I manager-coach dovrebbero inoltre essere affiancati da strumenti di coaching digitale basati su AI, in grado di orientare i percorsi di carriera e la crescita professionale, suggerendo proattivamente esperienze di sviluppo personalizzate.
Infine, una nuova vision strategica non può trascurare dati e analytics. Anche nel caso della comprensione che le aziende devono poter sviluppare relativamente alle loro persone, l’aggettivo chiave è olistica: solo partendo da insights significativi e a tutto tondo delle risorse umane ogni azienda si garantirà la capacità di prendere decisioni di business ottimali, migliorando al contempo il benessere, l’impegno e la fidelizzazione dei lavoratori.
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