Ogni volta che un’azienda si accinge ad avviare un processo di ricerca e selezione dovrebbe tenere a mente questo numero: 58%. È la percentuale di candidati che – secondo un report realizzato da CleverConnect – in caso di esperienza di recruiting deludente e negativa si dichiara determinato a depennare l’azienda in questione dalla propria lista di potenziali datori di lavoro.
A ulteriore conferma della necessità di curare con maggiore attenzione i processi di selezione e la qualità della candidate experience offerta, possiamo citare anche la penuria di talenti rintracciabili oggi sul mercato del lavoro, o la tendenza – dichiarata dal 53% dei rispondenti all’indagine – a generare un passaparola negativo in caso di esperienze di recruiting deludenti.
Qualità e chiarezza, le nuove parole d’ordine per ricerca e selezione
Consideriamo il candidate journey in ogni suo step, partendo quindi dalla ricerca degli annunci di lavoro. Nonostante la progressiva affermazione dei social in quest’ambito, il 91% dei candidati individua ancora nei siti web specializzati il proprio punto di riferimento quando si tratta di cercare un impiego.
Ma come dovrebbero essere redatte le offerte di lavoro per risultare “attraenti” agli occhi dei candidati? La ricetta è piuttosto semplice: le aziende devono puntare all’essenziale, indicando chiaramente e concisamente le mansioni da svolgere, il profilo ricercato, la retribuzione prevista, una breve ma significativa presentazione dell’azienda, sede e orari di lavoro.
Non bisogna poi dimenticare che, in caso di indecisione tra due aziende, la vera discriminante per i 3/4 dei candidati non è più lo stipendio offerto ma l’ambiente di lavoro e – nel 50% dei casi – la garanzia di un buon equilibrio tra vita privata e vita professionale. Infine, solo per il 10% dei candidati è ancora importante trovare lavoro in una grande azienda.
Un nuovo volto per il recruiting
Proseguendo lungo il candidate journey, un ulteriore ostacolo da rimuovere sono i processi di selezione lunghi e complicati, dal momento che – secondo i candidati – questi ultimi non dovrebbero durare più di un mese (80%) né prevedere più di due colloqui in presenza presso l’azienda (60%). A tal proposito, per chi lo ha già sperimentato, il video-colloquio risulta essere un’alternativa più che valida, poiché permette di guadagnare tempo e ridurre gli spostamenti.
“Attraverso questo studio abbiamo voluto dar voce ai candidati, per permettere alle aziende di rispondere nel modo migliore alle loro aspettative” ha sottolineato Marko Vujasinovic, CEO di CleverConnect. “Vogliamo offrire ai candidati le tecnologie più innovative affinché possano vivere un processo di selezione personalizzato e positivo. Tecnologie che, allo stesso tempo, permettono ai recruiter di migliorare i livelli di talent retention“.
Tutti i responsabili di ricerca e selezione del personale possono approfondire ulteriormente il tema delle aspettative e dell’esperienza dei candidati grazie all’ebook gratuito Quali sono le aspettative dei candidati nel 2020 realizzato da CleverConnect.
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