Dopo aver parlato della sua nascita in un’intervista a Giovanna D’Alessio, lasciamo oggi spazio alla crescita che AEquacy – design organizzativo elaborato da Asterys che non prevede supervisori né manager, basandosi invece su una struttura radiale e paritaria di team auto-organizzati – ha conosciuto da inizio 2018 ad oggi. In particolare, alcuni elementi alla base del suo framework sono stati adottati dal team HR di Nespresso Italiana per promuovere modalità lavorative più agili ed efficaci.
Le esigenze di partenza del reparto HR erano sostanzialmente 3: elevare il livello di accountability dei membri del team e la loro capacità di agire in autonomia; creare una struttura di supporto per permettere al team di portare avanti gli obiettivi anche in assenza di un presidio gerarchico; rendere il gruppo più agile e in grado di collaborare efficacemente.
Dopo un periodo di allineamento con il team attorno alle componenti di AEquacy da adottare, la verifica che le persone fossero pronte ad abbracciare i nuovi principi e gli strumenti di lavoro e che avessero raggiunto l’adeguata consapevolezza per adottare la giusta soluzione, ci sono voluti circa 8 mesi di accompagnamento e formazione per portare a termine la transizione che si è conclusa a luglio 2019. Le pratiche AEquacy introdotte hanno influenzato diversi aspetti del processo lavorativo dei membri del team HR di Nespresso Italiana:
- il modo in cui interpretano e vivono i loro ruoli interni, la comprensione del lavoro svolto dai colleghi, il rispetto della libertà degli altri nel collaborare al medesimo processo, ma anche la consapevolezza di sapere qual è il proprio contributo al risultato del team e dell’organizzazione;
- il livello di allineamento su uno scopo condiviso e superiore;
- il modo in cui il gruppo e i singoli definiscono i loro obiettivi e KPI, coerentemente con lo scopo che si sono dati come team e in linea con le esigenze di business dell’azienda;
- la modalità con cui condividono le informazioni e si scambiano feedback, nell’ottica del miglioramento continuo individuale e collettivo;
- la gestione dei meeting e il modo in cui vengono prese le decisioni, basato sull’assenso, ovvero quel meccanismo che permette di arrivare a una decisione in tutti quei casi in cui non vengono manifestate obiezioni valide.
“Da anni collaboro con Asterys su diversi progetti in Nespresso e quando ho sentito parlare di AEquacy ho valutato di applicarne alcune pratiche nel nostro team, con l’obiettivo di perfezionare alcuni processi” ha raccontato Simona Liguoro, HR Director di Nespresso Italia. “Il percorso intrapreso con AEquacy si è rivelato molto emozionante, ma anche particolarmente impegnativo in quanto ha richiesto ai membri della divisione HR di Nespresso non solo di acquisire ed essere in grado di utilizzare nuovi strumenti e metodologie, ma anche di cambiare profondamente il modo in cui ‘erano’ team, abbracciando maggiori livelli di autonomia e imparando anche ad assumersi la piena responsabilità delle loro azioni e dei loro risultati. Ora il team ha raggiunto buone capacità di collaborazione e accountability. La presenza di un forte scopo di team fornisce ai colleghi direzione e significato” ha proseguito Liguoro. “Inoltre, l’assenza di subordinazione rende le persone più aperte ad assumersi responsabilità e rischi, e la fiducia avvertita nei loro confronti da parte dell’azienda le mette a loro agio nell’esprimere opinioni e idee senza doversi preoccupare di essere giudicate o non comprese. Oggi accadono cose senza il mio coinvolgimento: a volte vedo risultati di progetti che pensavo fossero ancora in corso, quindi con piacere osservo che le cose vanno avanti senza il mio intervento“.
A 8 mesi dall’inizio dell’implementazione, ai membri del team è stato chiesto di condividere quali fossero le difficoltà riscontrate durante la transizione e di delineare, dal loro punto di vista, l’impatto che l’attuazione delle pratiche AEquacy ha prodotto. La maggior parte dei membri del team ha dichiarato che gli sforzi maggiori hanno avuto a che fare con la necessità di auto-organizzarsi, di capire più profondamente le responsabilità di ciascun componente del team, con il rispetto dei livelli di autonomia degli altri e, per alcuni, con il lasciare da parte il bisogno di controllo sugli altri. In termini di benefici e miglioramenti, invece, i principali vantaggi evidenziati sono stati l’abbattimento dei confini del team, una maggiore energia produttiva e la capacità di portare innovazione, un’accresciuta responsabilità collettiva attraverso cicli di feedback, una maggiore autenticità nelle relazioni, un migliore allineamento intorno alle reali priorità su cui il team e i suoi membri dovrebbero concentrarsi, la capacità di monitorare i progressi, riunioni e processi decisionali più brevi e molto più efficaci.
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