Innovazione HR: come ci aiuta la tecnologia

innovazione HRL’introduzione di nuove tecnologie in ambito organizzativo e lavorativo sfida le aziende – e in particolare gli HR manager – a superare il consueto “abbiamo sempre fatto così” per trasformare finalmente la work experience.

Approfondiremo questo tema il 16 luglio con l’Ask & Meet Digital HR: innovare per crescere. Se vuoi partecipare, iscriviti qui

L’innovazione tecnologica richiede innanzitutto una rivoluzione culturale: se, per esempio, le attività di lavoro da remoto continueranno ad essere misurate in ore trascorse davanti allo schermo e non per obiettivi raggiunti, si otterrà come risultato l’intensificarsi del senso di frustrazione e sfruttamento, non certo l’aumento di soddisfazione, produttività e organizzazione strategica del lavoro.

Alla cultura si affianca la formazione: se è vero che ci sentiamo sempre più a nostro agio con i nuovi strumenti tecnologici, è altrettanto vero che in Italia persiste un significativo gap delle cosiddette hard skill. Questo è forse il problema n°1 che gli HR manager devono risolvere, dal momento che senza le giuste competenze non c’è tecnologia che tenga. A tal proposito, secondo una recente indagine i lavoratori sembrano essere ben consapevoli delle lacune che caratterizzano la situazione attuale: solo l’8%, infatti, si dichiara soddisfatto delle iniziative aziendali in materia di formazione dedicata all’utilizzo dei nuovi strumenti tecnologici e allo sviluppo di una nuova forma mentis che possa sostenere la trasformazione digitale.

Bisogna poi considerare il dibattito che riguarda la tecnologia intesa come abilitatore di un più stabile equilibrio tra vita privata e lavorativa – dal momento che permette di organizzare impegni e attività professionali bilanciandoli con le esigenze personali – o come “trappola di iperconnessione”, che apre la strada all’eliminazione di ogni confine tra tempo di vita e tempo di lavoro. In tal senso il periodo di lockdown è stato un vero e proprio detonatore di situazioni di squilibrio più o meno latenti, con il 58% dei lavoratori che ha lamentato il mancato riconoscimento del diritto alla disconnessione.

Infine, un’altra questione da affrontare quando si intraprende un cammino volto ad eliminare i limiti di spazio e tempo dell’attività lavorativa attraverso l’innovazione tecnologica è quello della qualità delle relazioni e della collaborazione nel caso in cui le persone siano presenti solo virtualmente. Una vera organizzazione agile non può infatti concentrarsi solo ed esclusivamente su aspetti tecnici come sicurezza e condivisione facile e immediata di dati e documenti, ma deve saper sfruttare la tecnologia per valorizzare il lato umano del lavoro. Sono infatti l’engagement e il senso di appartenenza a rendere i lavoratori efficienti, motivati e creativi anche a distanza.

Giovedì 16 luglio capiremo insieme come vincere queste sfide implementando le giuste tecnologie: scopri di più!

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