L’improvviso lockdown di inizio 2020 ha sconvolto le abitudini lavorative di milioni di dipendenti e aziende. Ora che la tempesta si è attenuata e le restrizioni vengono progressivamente eliminate, l’impressione è che alcune delle nuove abitudini sviluppate in questo periodo saranno destinate a perdurare, anche per poter affrontare meglio nuove situazioni d’emergenza.
Aziende illustri come Twitter hanno infatti dichiarato che i propri dipendenti avranno la possibilità di continuare a lavorare da casa “per sempre”, mentre moltissime altre stanno aprendo al lavoro a distanza (non si tratterà in tutti i casi di un vero e proprio smart working) frequente e ben regolamentato.
Anche in Europa il lavoro da casa è destinato a una notevole crescita. Come evidenziato da una ricerca condotta da Capterra nel nostro continente, infatti, il 51% dei dipendenti sostiene che la propria azienda potrebbe funzionare totalmente da remoto.
Questo mutamento rivoluzionerà profondamente il nostro modo di vivere e lo stesso tessuto economico – pensiamo agli impatti sul mondo dei trasporti e della ristorazione – e stimolerà un maggiore utilizzo del digitale per garantire la coesione del team e dell’azienda.
Il ruolo della tecnologia HR è destinato a crescere, mettendo al centro le seguenti caratteristiche.
Software in cloud
Una forza lavoro dislocata sul territorio deve poter continuare a lavorare e a interagire con la stessa efficienza di quando è radunata in ufficio. Per questo gli applicativi in cloud – già il nuovo standard nelle aziende – saranno ancora più irrinunciabili.
Grazie al cloud qualunque software – si tratti di gestionali HR, moduli di rilevazione presenze, software di project management, CRM, programmi di assistenza al cliente – sarà utilizzabile da ovunque e con qualunque dispositivo attraverso un semplice browser.
Self-service
Una delle caratteristiche più interessanti dei software in cloud è quella di favorire l’accesso in self-service, attraverso la creazione di un account per dipendenti e candidati (nel caso degli ATS) che dà loro autonomia, garantisce trasparenza e delega loro alcune operazioni.
Nonostante ciò, molte aziende finora hanno scelto di utilizzarli in maniera centralizzata, facendo a meno di questa opzione.
Il nuovo contesto – che farà grande affidamento sulla fiducia nei propri collaboratori – dovrebbe invogliarle a puntare maggiormente sul self-service, ottenendo così un risparmio di tempo per amministrazione e ufficio HR e una migliore qualità dei dati, più accurati e aggiornati.
Mobile first
Chi si occupa di siti Web ha fatto proprio il paradigma mobile first. La maggior parte degli utenti, infatti, oggi naviga su Internet attraverso uno smartphone e – in misura minore – un tablet. È quindi naturale che un sito venga progettato partendo dall’esperienza utente su questi dispositivi.
Anche chi, come Altamira, produce software per la gestione delle Risorse Umane cura la versione per smartphone, che sia tramite web app o app nativa. Visto il numero crescente di persone che accederanno al portale del dipendente da dispositivi portatili, nel prossimo futuro dovrà però darle ancora più rilevanza offrendo un’esperienza utente facile e intuitiva.
Sempre più processi online
La situazione attuale sta accelerando tendenze già in atto da anni, portando online alcune attività che erano svolte in modalità blended o del tutto offline. Vediamone alcune.
- Formazione. L’e-learning non è certo una novità per le aziende italiane, ma nel futuro il ricorso a questa modalità di formazione è destinato ad aumentare drasticamente. Verrà impiegata non solo per la formazione obbligatoria, prima preoccupazione di un’impresa, ma anche per quella più specialistica. Da questo punto di vista, la vera sfida sarà creare un corso digitale per tutti i contenuti – spesso molto personalizzati – di cui ciascuna impresa avrà bisogno.
- Valutazione. I vantaggi della valutazione del personale iniziano a essere apprezzati anche nelle PMI, dal momento che gestire una forza lavoro che ha ben chiari i propri obiettivi è fondamentale quando si aumenta l’autonomia e la responsabilizzazione personale. Questa attività si sposterà per lo più online, anche se è giusto continuare a pianificare saltuari incontri di persona, soprattutto al momento di definire gli obiettivi e valutarne il conseguimento.
- Recruiting. Il recruiting è probabilmente il processo HR più digitalizzato, data l’enorme rilevanza che hanno job board, LinkedIn e ATS come Altamira Recruiting nell’attività del recruiter. Anche altre attività si stanno spostando online, come i career day e le video interviste. Ciò non toglie che – pandemia permettendo – il colloquio di persona resterà cruciale nel processo di selezione.
- Rilevazione presenze. Ha senso richiedere le timbrature ai dipendenti che lavorano da casa? L’argomento è complesso, ma in attesa che le imprese adottino un vero e proprio modello di smart working ha senso salvaguardare la loro vita familiare ponendo dei precisi paletti che delimitino l’orario di lavoro. I moderni software di rilevazione presenze hanno la funzione di timbratura virtuale adatta a queste esigenze.
- Welfare aziendale. Già da qualche anno il welfare aziendale viene erogato principalmente tramite piattaforme online. Anche i servizi di welfare acquistabili dai dipendenti sono destinati a conformarsi maggiormente al lavoro da casa. Vedremo meno asili nido in ufficio e più servizi di telemedicina e formazione a distanza?
- Onboarding. Con un team raramente al completo in azienda e con nuovi collaboratori che lavoreranno a tempo pieno da casa, anche il processo di onboarding diventerà sempre più digitale.
Andrea De Vita
Responsabile marketing Altamira
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